Lido ‘a pezzi’, infopoint chiuso e Waterfront dimenticato: l’area è desolante – FOTO
La zona del Waterfront ad oggi offre ben poco. L'area è sconfortante. Si rimane in attesa del completamento del MuStruMu e del Museo del Mare
10 Agosto 2022 - 09:59 | di Vincenzo Comi
‘È il modo perfetto per ripartire’.
Annunciava con emozione il sindaco di Reggio Calabria, oggi sospeso Giuseppe Falcomatà durante la cerimonia di inaugurazione del Waterfront.
Era il 22 maggio dello scorso anno quando davanti ad una folta platea di istituzioni e cittadini veniva presentata alla città parte del maestoso progetto di Zaha Hadid, ancora in attesa del completamento con il tassello del Museo del Mare e la riqualificazione del MuStruMu.
Quel giorno erano presenti il presidente Anci Decaro, il governatore Emiliano, l’ex presidente Spirlì, il consigliere regionale Irto e molti altri. E tutti si mostravano d’accordo sulla straordinaria opportunità che si presentava per Reggio Calabria.
Il completamento dei lavori e l’apertura della centralissima area ha senza dubbio regalato ai reggini uno spazio di svago in più in cui poter fare lunghe passeggiate o sport all’area aperta. L’estensione a nord del Lungomare Falcomatà e l’abbraccio al porto con la riqualificazione della pineta Zerbi e la creazione di un’area ludica per bambini ha permesso ai reggini momenti piacevoli di relax.
Waterfront spento e desolante, le giostrine non bastano
Ma questo purtroppo non basta. L’intera area, a distanza di oltre un anno dall’apertura, appare oggi per lo piú deserta priva di qualsivoglia iniziativa di intrattenimento e senza una sola struttura che possa accogliere il turista o soddisfare le esigenze dei cittadini.
Sia la parte adiacente alla pineta Zerbi, con la struttura più che malconcia del Mustrumu, che l’area sottostante vicino l’area di ingresso al lido comunale si mostrano come grandi spazi vuoti, spenti.
Eppure in quest’anno, importante per la ricorrenza del cinquantenario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, si sarebbero potuti creare numerosi eventi, coinvolgendo le associazioni del territorio o si sarebbe potuto coinvolgere ad esempio l’accademia delle Belle arti per un progetto di abbellimento degli spazi con opere ed installazioni artistiche.
La sfida per rendere la città turistica passa soprattutto da qui. Dal saper valorizzare e rendere fruibili al 100% le aree pubbliche.
Arena Lido, Infopoint e Lido comunale: testimonianza del fallimento
Alla visione di un’area desolante e spoglia si aggiungono poi tre ‘fattori di disturbo’ che, potrebbero, stante l’incapacitá politica, andare tranquillamente abbattuti.
Parliamo del lido comunale, dell’arena Lido e di quel piccolo chiosco, spacciato per Infopoint che ormai versa in uno stato di decomposizione. La struttura, nonostante il bando del Comune del mese di maggio, è rimasta anche per quest’anno incredibilmente chiusa. E un’altra estate se ne va…
Quanto al lido comunale ormai abbiamo perso ogni speranza. La storica struttura, diventata vera discarica, alterna angoli da terzo mondo attorno ai quali ruota il mistero dei carotaggi, a porzioni miracolosamente predisposte ad accogliere migliaia di appassionati alla movida.
Di ieri poi la notizia dell’assegnazione di 92 cabine con la determina dirigenziale in cui si stabilisce anche il canone per i mesi di agosto e settembre. Ai ritardi, si sa, siamo abituati ma che a pochi giorni da ferragosto ci si ricordi del Lido comunale, risulta da Guinness World Records.
Ci chiediamo inoltre quale buon padre di famiglia manderebbe a giocare i propri figli al lido comunale. La struttura non è certo delle piú ‘solide’. Oltre al problema ‘sicurezza’ si aggiunge quello ambientale con gli scarichi a mare ‘color caffè’ che annientano il meraviglioso paesaggio dello Stretto.
C’è infine l’Arena Lido, teatro degli anni ’50 fermo per decenni, Lo scorso anno sembrava finalmente pronto a rinascere. Oggi però lo immortaliamo come deposito e discarica di detriti e rifiuti.
Nonostante la fruibilità dell’area del Waterfront dunque, che contrariamente al Parco Lineare Sud si è riusciti a consegnare alla città, tuttavia è necessario al più presto animare gli spazi pubblici, renderli appetibili, coinvolgere la cittadinanza e creare nuove opportunità imprenditoriali.
Tra pubblica amministrazione e turismo il nesso è più stretto di quanto non si possa pensare e va ben oltre i buoni propositi.
Se l’amministrazione funzionasse in modo efficiente, il Waterfront oggi sarebbe davvero un motivo di orgoglio per l’intera città invidiato e ammirato h24 da turisti e visitatori.