La Reggina è nel cuore di Daniel Adejo. Ospite della trasmissione Zona Amaranto condotta da Michele Favano, insieme al direttore Vincenzo Comi, il difensore amaranto ha raccontato la sua esperienza, il ritorno a Reggio Calabria e la passione che lo lega al club.

“Sono tornato a casa. La Reggina è parte di me, mi ha cresciuto calcisticamente. Ho ricevuto altre offerte, anche di categoria superiore, ma se non mi avesse chiamato la Reggina, non avrei accettato la Serie D.”

Il legame con Reggio Calabria

Adejo ha sottolineato come il centro sportivo Sant’Agata rappresenti molto più di una semplice scuola calcio:

“È una scuola di vita. Ti insegnano il sacrificio, la cultura del lavoro, il rispetto. Cresci prima come uomo, poi come calciatore. Solo chi ha vissuto il Sant’Agata può capire.”

Anche Comi ha elogiato il professionismo e l’umanità del calciatore:

“Daniel è un ragazzo d’oro, serio, onesto, con un grande legame con questa città. Oltre 200 presenze con la maglia amaranto: non si possono dimenticare.”

La corsa alla promozione e il sostegno del pubblico

“Il nostro pubblico fa la differenza. A Siracusa, dopo una sconfitta che poteva compromettere la stagione, i tifosi ci hanno sostenuti fino alla fine. Quando lotti, non perdi mai.”

Adejo è convinto che il sostegno della curva e lo spirito di sacrificio siano armi fondamentali nella corsa promozione:

“Ci alleniamo ogni giorno con determinazione. Ogni partita è una finale. Vogliamo riportare la Reggina dove merita.”

Tra passato, presente e futuro

Nel corso della puntata si è parlato anche di ricordi e aneddoti legati alla carriera del difensore. Tra questi, l’assist a Barillà in Serie A contro la Juventus e le prime esperienze al Sant’Agata da giovanissimo:

“Andavo al campo in bicicletta. Dopo una trasferta trovai le gomme bucate: erano gli scherzi di Porcino e Sandrea. Ma sono bei ricordi che porto nel cuore.”

Oggi Adejo è anche imprenditore e cittadino reggino a tutti gli effetti:

“Ho messo radici qui, vivo a Reggio con la mia famiglia. È una città splendida, ma servirebbe maggiore attenzione alla pulizia per renderla ancora più accogliente anche per i turisti.”

Conclude con una riflessione sul futuro:

“Non voglio più pensare agli errori del passato. Guardiamo avanti, c’è ancora tanto da fare. Abbiamo una missione: riportare la Reggina in alto.”