Reggio, ‘Più Unici che Rari’ all’IC Catanoso-De Gasperi: scuola e istituzioni per l’inclusione
Convegno “Più Unici che Rari” all’I.C. Catanoso: esperti e istituzioni a confronto su scuola, disabilità e inclusione. Interventi di Princi, Geria e Marziale
03 Aprile 2025 - 11:35 | di Renato Pesce

All’Istituto Comprensivo “Catanoso – De Gasperi” di Reggio Calabria si è svolto il convegno “Più Unici che Rari”, un evento ricco di spunti per riflettere sul valore dell’inclusione scolastica e sociale. Un parterre di professionisti qualificati ha affrontato il tema con interventi che hanno sottolineato l’urgenza di una scuola inclusiva che sappia riconoscere e valorizzare le differenze. Il tutto moderato dalla prof.ssa Caterina Tripodi e con la partecipazione della dott.ssa Teresa Favasuli come interprete LIS.
Geria: “La scuola italiana, modello di inclusione”
Il dirigente Marco Geria ha aperto il convegno con una panoramica sull’evoluzione normativa e pedagogica dell’inclusione in Italia:
“Siamo passati dall’inserimento all’integrazione e infine all’inclusione. La scuola italiana è oggi un modello studiato anche all’estero. Ma il vero salto di qualità è culturale: costruire ambienti di apprendimento accoglienti e progettati per tutti.”
Ha ricordato il ruolo fondamentale delle indicazioni nazionali del 2012 e i rischi legati alle nuove bozze che “non pongono più l’inclusione come priorità assoluta”.
Giusi Princi: “Includere è garantire il futuro”
In collegamento da Strasburgo, l’on. Giusi Princi ha portato il suo contributo:
“Lavoriamo per un’Europa che riconosca concretamente i bisogni delle persone con disabilità. In Calabria abbiamo avviato percorsi per lo psicologo scolastico e l’equipe territoriale per DSA, ma serve continuità.”
Ha ricordato l’importanza della personalizzazione degli apprendimenti:
“Ogni studente ha i suoi tempi. Serve una didattica flessibile e una rete tra istituzioni e professionisti.”
Marziale: “La scuola non può chiudersi alle famiglie”
Il Garante per l’Infanzia Antonio Marziale ha richiamato l’attenzione sulle difficoltà quotidiane:
“Ci sono famiglie che scrivono decine di email per ottenere ascolto. Non possiamo permettere che la scuola diventi una barriera. Serve dialogo, ascolto, collaborazione vera.”
Casile e Festa: “Neurodivergenza e progetto di vita”
La psicologa Giusy Casile ha definito la neurodivergenza come una nuova chiave di lettura:
“Parlare di spettro autistico significa riconoscere una varietà di caratteristiche, non un’etichetta. Ogni bambino ha un percorso di crescita unico.”
Concetta Festa ha posto l’accento sull’urgenza dell’intervento precoce:
“Ogni giorno perso per una diagnosi o una presa in carico è un’opportunità sprecata. Serve sinergia tra scuola, famiglia e terapeuti.”
Giovanni Giacobbe: “Inclusione significa cambiare il paradigma”
Il prof. Giovanni Giacobbe, psicologo, psicoterapeuta e direttore scientifico della Coop. Libero Nocera, ha approfondito l’evoluzione del concetto di inclusione, soffermandosi sul valore rivoluzionario della prospettiva biopsicosociale:
“L’inclusione non è solo inserire qualcuno in un contesto già definito. È l’ambiente che deve trasformarsi, adattarsi, diventare accessibile. Il vero salto di qualità è quando si riconosce il disabile non come ‘soggetto deficitario’, ma come persona in salute che vive in un ambiente sfavorevole.”
Ha ricordato inoltre il valore del progetto educativo individualizzato:
“La programmazione scolastica deve partire dai bisogni dei più fragili. È una didattica per tutti, perché tutti abbiamo fragilità.”
Elisa Mottola: “Rispetto e consapevolezza fin da piccoli”
La dott.ssa Elisa Mottola, in rappresentanza dell’Ordine degli Psicologi della Calabria, ha evidenziato l’importanza di un approccio relazionale che superi la stigmatizzazione:
“Il rispetto va insegnato sin dall’infanzia. Le diversità non devono essere lette come difetti, ma come opportunità di crescita e arricchimento. La scuola e la famiglia sono le agenzie educative centrali in questo processo.”
Ha anche ribadito il ruolo dello psicologo scolastico:
“Non solo prevenzione, ma sostegno concreto ai docenti. Gli insegnanti non possono essere lasciati soli.”

Adriana Comi: “La neurodivergenza va conosciuta, non temuta”
La dott.ssa Adriana Comi, psicologa e membro dell’associazione “Agedi”, ha parlato dell’importanza della diagnosi precoce e della comprensione del concetto di spettro autistico:
“Oggi parliamo di spettro proprio per riconoscere la varietà di caratteristiche presenti. Ogni persona ha un percorso unico. I bambini con tratti autistici possono avere potenzialità straordinarie, se riconosciuti e sostenuti nel modo giusto.”
Ha poi aggiunto:
“Il progetto di vita parte dalla diagnosi, ma si costruisce nella rete. Tutti – scuola, famiglia, terapisti – devono essere coinvolti.”
Vincenzo Maria Romeo: “Bisogna agire anche a livello normativo”
Il prof. Vincenzo Maria Romeo ha posto l’attenzione sugli strumenti normativi e sulla responsabilità collettiva:
“Abbiamo norme importanti come la legge 104 o la più recente 328, ma serve una loro attuazione concreta. L’inclusione non è solo un diritto da proclamare, ma una pratica da costruire quotidianamente.”
Ha concluso con un appello:
“Lavoriamo insieme affinché nessun alunno resti indietro. L’inclusione si realizza solo se tutti – istituzioni, professionisti e famiglie – fanno rete.”
