Vibo Valentia, Capitale della Cultura 2020: i primi passi verso un sogno


La sfida è lanciata. Il Centro di Aggregazione Sociale “Amicizia e Solidarietà”, dopo aver lanciato l’idea della Capitale della Cultura 2020 a Vibo Valentia, ha deciso di darle un abbrivio. Così nei locali sociali di via Enrico Gagliardi si è svolta una kermesse per muovere i primi passi verso un sogno che al momento può sembrare un’utopia. “Ma sognare non costa nulla e per far rinascere Vibo Valentia e tutto il territorio bisognerà pur ricominciare da qualche parte”, spiega il presidente del Centro avvocato Michele La Rocca e poi aggiunge: “Questo è un sogno e un obiettivo che deve riguardare non solo la città capoluogo ma anche, per esempio, Pizzo e Mileto. Sono convinto che abbiamo tanto da offrire, ma anche che bisogna lavorare tanto”.

All’incontro organizzato in collaborazione con Officina Promozione Civica e coordinato da Vincenzo Neri, hanno presenziato il sindaco Elio Costa, l’assessore alla Cultura Raimondo Bellantoni, il presidente del Consiglio Comunale Stefano Luciano, il vice presidente della Provincia Alfredo Lo Bianco, il senatore Francesco Bevilacqua e tantissima gente. La sala strapiena è risultata alla fine piccola per ospitare tutti, segno dell’attenzione per un progetto importante ed ambizioso.

Il sindaco Costa ha sottolineato la bontà del lavoro fin qui svolto dal Centro di Aggregazione Sociale e fatto i complimenti per le attività svolte, garantendo grande attenzione per il progetto di Vibo Valentia Capitale Italiana della Cultura 2020.

La serata si è svolta all’insegna della Cultura vera, con interpreti esclusivamente vibonesi. “L’obiettivo – ha spiegato Vincenzo Neri – era quello di mettere in evidenza che la città ha tanti attori nel mondo della cultura capaci di tirarla fuori dal guado. Non tutto è negativo. Devo dire che ci siamo riusciti appieno”. Tutta la serata è stata imperniata sui romanzi dello scrittore Domenico Sorace, partendo da brani dei suoi libri Neri ha abilmente cucito una sorta di spettacolo-convegno inusuale quanto innovativo. Nel mezzo della conversazione si sono inseriti il musicista Nino Neri e la soprano Emilia Grandinetti, che hanno deliziato il pubblico con Và Pensiero di Giuseppe Verdi e Miserere di Zucchero, mentre il poeta vibonese Totò Valenzise e Maurizio Camillò alla fisarmonica, hanno reinterpretato alla grande la canzone Vecchia Vibo di Gaspare Serrao, che vide la sua luce al Festival della Canzone Italiane di Vibo Valentia del 1954. Quasi un inno di amore per Vibo Valentia.

A fare da scenario tutto intorno l’esposizione di Vibo in Miniatura, tante straordinarie e minuziose riproduzioni di monumenti e palazzi della città, realizzati dall’artista Domenico Chiarella – che presto saranno oggetto di una mostra per le scuole vibonesi – e i quadri con splendidi paesaggi vibonesi opera della pittrice Svetlana Potoran. Tanta carne al fuoco, insomma, per chiudere con la ciliegina sulla torta: il nuovo inno del Centro, realizzato da Totò Valenzise, presentato in anteprima assoluta.

Qualche giorno prima presso il Centro si era registrato un altro incontro con partecipazione da tutto esaurito, con la celebrazione della Giornata della Donna, organizzata in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, nel corso della quale sono intervenuti lo psichiatra Bruno Pisani, la psicologa Caterina Patania e Mons. Enzo Varone. I relatori si sono confrontati sul tema “Donna, Famiglia e società. Solo la Violenza e Cieca”. Al termine dell’incontro il presidente del Cas Michele La Rocca e il presidente del Centro AntiViolenza Viva, mons. Enzo Varone, hammo stipulato un protocollo di intesa per l’apertura di uno Sportello di Ascolto  Anti Violenza che sarà operativo presso la sede del Centro nei giorni di martedì e giovedì dalle 16,30 alle 18,00. Primo passo verso altre iniziative per i sociale che il sodalizio di via Gagliardi intende promuovere nei prossimi mesi.

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