La Vespa rossa senza tempo di nonno Ioli in giro per Reggio Calabria
L'intervista ad uno storico pilota reggino alla guida del leggendario ed intramontabile mezzo a due ruote "made in Italy"
10 Gennaio 2021 - 15:44 | di Domenico Suraci
Ogni volta che vado in Vespa ritorno indietro nel tempo a quando avevo 20 anni. (Cit. Ioli Fotia)
Il lungomare “Italo Falcomatà” assume in ogni momento del giorno connotati diversi, sia per i colori offerti dal meraviglioso scenario sia per le variegate frequentazioni del chilometro adagiato sul mare. Fermi ad angolo della storica gelateria “Cesare” c’è un gruppo di vespisti reggini con a capo l’operoso e sempre attivo presidente Enzo Vitrioli. Tra una conversazione e l’altra si distingue, dall’inconfondibile “suono” di una marmitta, l’arrivo di una Vespa. Opportunatamente dotato di casco, guanti con le luci accese e mascherina, visto il periodo pandemico si aggrega il signor Ioli Fotia che dopo aver accuratamente parcheggiato il mezzo ha rilasciato ai microfoni di CityNow qualche personale considerazione sul suo rapporto con il leggendario mezzo che ha caratterizzato la storia dell’Italia, in particolare la rinascita del paese e non è mai passata di moda a maggior ragione oggi che assume un significato di speranza e libertà, viste le restrizioni dovute al virus che ha scombussolato la vita di tutti.
La storia motoristica di Ioli
Nei primi anni ’60 sono stato un lambrettista – ha spiegato entusiasta il signor Fotia – successivamente negli anni ’80 sono passato alla Vespa, ho avuto una 50 Special bianca con motore Polini 90 cc e successivamente una primavera seconda serie 125 cc.
Il vivo ricordo dei tempi passati
Mostrando la foto storica degli anni ’60 di piazza Garibaldi, è immediata l’esclamazione di Ioli: “C’è poco da commentare! Il ricordo della mia gioventù! L’area antistante la Stazione Centrale era il vanto dell’intera città, prima del ristorante “La Sirena” c’era il Bar Labate, quando avevo 14 anni, oggi ne ho 83, lì ho imparato il mestiere di pasticciere, a quei tempi utilizzavo la Lambretta”.
Il Vespista “nonno Ioli”
Per tutti i vespisti sono il “nonno”, quella che sto utilizzando oggi, in particolare ha un motore 125 cc primavera, elaborato Polini, è stata riverniciata dopo un incidente in cui sono incappato qualche anno fa. Di questa Vespa rossa io sono proprio innamorato, utilizzarla mi fa muovere sia in città che nel tempo.