Vaccine day al Gom, Fantozzi emozionata: ‘Una giornata di luce per tutta l’umanità’

Il Commissario dell’Azienda ospedaliera soddisfatta della qualità del lavoro svolto al nosocomio reggino. Macheda e Foti: ‘Vaccinazione sia diffusa’

Cronoprogramma rispettato al Gom. Questa mattina, infatti, scortati da un’auto della Polizia sono state consegnate le prime 60 dosi del vaccino Pfizer Biontech destinato all’Azienda Ospedaliera e all’Azienda sanitaria reggine. Ad accogliere gli emissari con gli scatoloni contenente il farmaco, il Commissario del Gom, Jole Fantozzi, che ha parlato di giornata storica:

“Una giornata di luce per tutta l’umanità, perché ognuno di noi ha pagato in qualche modo un tributo a questo virus”.

Un riconoscimento per il Gom

L’ordine di priorità è quello già stabilito e approvato dal Collegio di direzione e dal Consiglio dei sanitari e seguirà la somministrazione seguendo il criterio della gravità dell’esposizione al virus dei sanitari reggini.

Domani sono attese altre 975 dosi, ma ne serviranno circa 500 mila per coprire il fabbisogno dell’intera provincia. Forse qualcosa in meno – sussurra la Fantozzi visibilmente soddisfatta – perché il vaccino non è indicato per i minori di 16 anni. In ogni caso, il personale nel giro di pochi giorni sarà tutto vaccinato.

La Fantozzi si mostra quindi orgogliosa del lavoro fin qui fatto al Gom. Lavoro che è valso anche un importante riconoscimento pubblicato sul Corsera, che assegna al nosocomio reggino il 14° posto tra le strutture ospedaliere su cui gli addetti ai lavori ripongono la maggiore fiducia per la qualità del lavoro svolto.

E di grosso gioco di squadra, parla il Commissario, quando indica il laboratorio allestito per la somministrazione del vaccino.

Rimane appesa invece la questione del personale occorrente al Gom. I rapporti con il neo Commissario ad acta Longo sembrano ben avviati:

“Ci auguriamo che le istanze motivate che stiamo portando avanti vengano tenute in debita considerazione e siccome nel nuovo Decreto Calabria è previsto un fondo di solidarietà per la Calabria, per ripartire, il cui 20% dovrebbe essere impiegato sulle risorse umane speriamo che riusciremo a spuntarla, anche per trasmettere i saperi dell’arte medica, altrimenti si interromperà la catena di trasmissione dei saperi dai veterani ai nuovi medici”.

‘Non bisogna avere timore’

Sebastiano Macheda primario di Terapia intensiva è il secondo dopo il dott. Mangano a sottoporsi al vaccino. Per lui si tratta di un’opportunità che dobbiamo assolutamente sfruttare, sensibilizzando la cittadinanza a vaccinarsi per uscire il più presto possibile da questo incubo.

Non bisogna avere timore. Tutti i vaccini possono avere effetti collaterali, ma non per questo non li facciamo. Credo sia più pericoloso prendere l’infezione da coronavirus visto i risultati che purtroppo si registrano in alcune circostanze. Credo che valga la pena fare il vaccino anche per un dovere civico per uscire da questa situazione che ci portiamo dietro da un anno”.

Macheda ricorda poi che occorrerà fare una seconda somministrazione del vaccino non prima dei 21 giorni:

“Oggi è anche simbolica la giornata, per dare un segnale forte, perché il Gom ha dato prova di efficienza anche in questa battaglia. Non è un caso se siamo al 14° posto in Italia tra gli ospedali in cui la gente vorrebbe andare a lavorare, quindi è un attestato importante e un riconoscimento grande alla Dott.ssa Fantozzi e a tutti i colleghi che si sono prodigati”.

‘Vaccinazione deve essere diffusa’

Giuseppe Foti, Primario di Malattie infettive, si accoda all’entusiasmo di Macheda:

“Inizia una nuova fase della Pandemia. Una vaccinazione è sempre una cosa importante, e io ricorderò sempre una relazione degli esperti che si concludeva dicendo che ogni morte dovuta ad una malattia prevenibile con vaccino è per l’umanità una tragedia imperdonabile. Noi siamo in questo ambito. La vaccinazione è tanto più importante quanto più diffusa. Non è tanto il singolo ma la collettività a dover essere vaccinata, in modo che il virus possa circolare progressivamente sempre meno”.

Oltre al personale sanitario, i primi a ricevere il vaccino saranno il personale delle Rsa, gli operatori delle forze dell’ordine e tutti quelli che hanno maggiore possibilità di contrarre il virus, e soprattutto le persone più fragili, gli anziani, che possono andare incontro alle complicanze maggiori.