Caos Dante Alighieri, si va avanti solo a carte bollate: il Tribunale rigetta il ricorso dell’associazione

Mette tristezza lo stato attuale dell'ateneo reggino, ormai completamente assorbito da vicende giudiziarie, complice l'incredibile intreccio di ricorsi, sentenze e litigi. L'ultima decisione del Tribunale

Universita Dante Alighieri 2

Gli unici passi in avanti in merito allo sviluppo dell’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria, si fanno soltanto nelle aule. Mette tristezza lo stato attuale dell’ateneo reggino, ormai completamente assorbito da vicende giudiziarie, complice l’incredibile intreccio di ricorsi, sentenze e litigi.

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Il Tribunale di Reggio Calabria, l’ultima novità in ordine temporale, ha rigettato il ricorso presentato dall’Associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria (già Comitato reggino della Società Dante Alighieri) contro la Società Dante Alighieri – Comitato di Reggio Calabria e il Consorzio per l’Università per Stranieri Dante Alighieri.

La vicenda giudiziaria nasce dall’impugnazione delle delibere assembleari del Consorzio, datate 6 e 26 giugno 2024, con cui il Comitato reggino era stato dichiarato decaduto dalla qualità di socio. L’Associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria contestava la decisione, sostenendo di essere ancora legittimamente parte del Consorzio e chiedendo l’annullamento delle delibere.

Secondo il Tribunale, tuttavia, l’impugnazione è stata presentata tardivamente e, nel merito, priva di fondamento. Il giudice ha infatti stabilito che il Comitato reggino aveva partecipato al Consorzio non in qualità di socio autonomo, ma come rappresentante della Società Dante Alighieri di Roma. La sua esclusione è quindi derivata dalla cessazione del rapporto con la sede centrale della Società, avvenuta nel 2019 e confermata da un lodo arbitrale nel 2020.

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Di conseguenza, il tribunale ha ritenuto legittime le delibere impugnate, sottolineando che il Comitato reggino non aveva titolo per continuare a partecipare alle attività del Consorzio. Inoltre, ha disposto la condanna dell’Associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria al pagamento delle spese processuali per un totale di circa 8.000 euro in favore delle parti resistenti.

Con la delibera in contestazione, il Consorzio non ha sancito l’esclusione del Comitato reggino, determinando così una modifica del contratto, limitandosi a prendere atto della cessazione del potere di rappresentanza del Comitato reggino nel consorzio. La decisione quindi impone il rispetto dei requisiti previsti a pena di nullità dall’art. 2607 c.c.

L’immunità da censure della deliberazione del 6.6.2024 dà la stura alla legittimità della successive deliberazioni, impugnate per mancata convocazione del ricorrente.

Ed invero la perdita del potere rappresentativo della Società consorziata in capo all’istante, deliberata dall’assemblea del 6 giugno, determina la legittimità della sua pretermissione alle successive convocazioni assembleari, attesa l’assenza di legittimazione ad intervenire alle decisioni consortili.

Conclusivamente il ricorso è in parte inammissibile ed in parte infondato e va pertanto rigettato. Assorbito il vaglio delle questioni attinenti al periculum in
mora.

Il Tribunale di Reggio Calabria, ogni diversa domanda ed
eccezione rigettate:

condanna l’Associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria (già Comitato reggino della Società Dante Alighieri) a pagare al Consorzio per l’Università per Stranieri Dante Alighieri le spese di lite, che vengono liquidate in € 4.011,00 per onorari, oltre a spese generali, IVA e CPA come per legge.

rigetta il ricorso;

condanna l’Associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria (già Comitato reggino della Società Dante Alighieri) a pagare alla Società Dante Alighieri – Comitato di Reggio Calabria le spese di lite, che vengono liquidate in € 4.011,00 per onorari, oltre a spese generali, IVA e CPA come per legge”, si legge nel dispositivo emesso dal Tribunale di Reggio Calabria.

Questa decisione è solo l’ultimo capitolo in ordine temporale di una lunga battaglia legale che da anni paralizza l’Università per Stranieri di Reggio Calabria, un’istituzione che dovrebbe essere un punto di riferimento del territorio.

Tra ricorsi, controricorsi e carte bollate, l’ateneo è sempre più ostaggio di scontri interni e giochi di potere che rischiano di compromettere il suo sviluppo e il suo rilancio. Invece di concentrarsi sulla crescita della Dante Alighieri e sul rafforzamento della sua offerta formativa, le energie continuano a essere assorbite da un incredibile caos giuridico e amministrativo, con il rischio che a pagarne il prezzo (oltre a studenti e docenti) sia la città, che vede sgretolarsi un asset potenzialmente strategico di promozione e internazionalizzazione.



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