Caso Dante Alighieri, Giuseppe Bova: “Cda irregolare, agisce arbitrariamente”

"Se l’Università è stata guidata da attori “abusivi”, non era doveroso che tutte le Istituzioni locali si ponessero il problema?", domanda Bova


Di seguito il comunicato stampa da parte Giuseppe Bova, Presidente della Società Dante Alighieri di Reggio Calabria.

“Spiace registrare come, sul delicato argomento dell’Università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, si stia perdendo il senso dell’orientamento con tanti interventi fuorvianti che alimentano la confusione e rafforzano il rischio di danni irreversibili a tutto l’Ateneo e al territorio”.

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Un patrimonio prezioso per la città

“L’Università, è bene ricordarlo, è un patrimonio prezioso che appartiene a tutta la Città. Nata da una idea geniale del benemerito Comitato locale della ‘Dante Alighieri’ e del suo presidente pro-tempore on. Giuseppe Reale, non può essere amministrata da componenti senza alcuna legittimità statutaria che deliberano su obiettivi mai contemplati e non rispondono alle aspettative del territorio.

Come ogni Ateneo, anche l’Università per stranieri di Reggio Calabria, sin dall’inizio, si è data delle regole. Ha un Consorzio promosso dagli Enti fondatori, ha uno Statuto approvato dal Ministero dell’Università e nessuno può pensare di calpestarli, perché essi rappresentano una disciplina di governo posta a fondamento della sua stessa esistenza.

Se è accaduto, qualche lustro fa, che alcune di queste regole fondamentali siano state apertamente calpestate con la elezione di componenti del Consiglio di Amministrazione mai legittimati dal Consorzio fondatore e l’Università è stata guidata da attori “abusivi”, non era doveroso che tutte le Istituzioni locali si ponessero il problema?”, domanda Bova.

“Non è forse compito delle istituzioni locali domandarsi come è stato possibile che persone autorevoli abbiano supportato e consentito tutto questo, dentro e fuori l’Ateneo, evitando di concorrere a tali illegittimità?

E ancora, può essere consentito ad un Consiglio di Amministrazione irregolare, che agisce arbitrariamente, senza numero legale e senza Rettore, di deliberare l’affido “a soggetti terzi” di nuovi corsi di laurea e quant’altro, senza valutare le conseguenze che ne possono derivare?

Mi pare che, come aspetti pregiudiziali, ce ne sia abbastanza perché le Istituzioni locali, davanti all’emanazione di provvedimenti nulli o annullabili, prendano le distanze e avvertano responsabilmente l’esigenza di dare vita innanzitutto a una legittima composizione degli Organi di governo dell’Università, a tutela del buon andamento amministrativo e formativo, fortemente penalizzato da queste vicende”.

L’iniziativa delle istituzioni

“Ecco perché il Comitato locale della Società Dante Alighieri, regolarmente affiliato alla Società nazionale, ha ritenuto di condividere l’iniziativa assunta dalle istituzioni locali Comune, Città Metropolitana e Camera di Commercio, confortati anche dalla Regione Calabria, sostenendo la presa di posizione ufficiale del Sindaco pro-tempore che ha manifestato chiaramente l’insostenibilità di tale situazione.

Avvertiamo, invece, la necessità di ricondurre l’Università sulla strada maestra, con un Consiglio di Amministrazione che risponda a quelle regole consortili e statutarie che hanno consentito il sorgere di una infrastruttura di livello internazionale, un tempo fiore all’occhiello del nostro Mezzogiorno (2000 studenti stranieri all’anno).

Chiunque abbia a cuore gl’interessi del territorio deve sentire il dovere di chiamarsi presente nei momenti difficili e contribuire con la propria esperienza e la propria passione civile ai processi di crescita e di sviluppo equilibrato della propria città”, conclude Bova.