Ultramobile – La Uno Turbo e i miti fantasiosi del web

Per la rubrica di motori di CityNow, appuntamento con un mito intramontabile


Da quando sono arrivate, in Italia, le mode delle café racer, del vintage non vintage, del vecchio ma sdoganabile, si è assistito a fenomeni tipicamente nostrani: l’aprire bocca, o peggio ancora scrivere, di argomenti che non si conoscano abbastanza, per essere esibiti con spavalderia rusticana.

Per chiunque fosse appassionato, o fosse parte del meccanismo dell’Automotive e di ogni sua sfaccettatura, le pagine aperte per denigrare le Volkswagen, o per esaltare le doti da rapina dell‘Alfa 75 e persino di tranquillissime BMW 520i, mai state usate in poliziotteschi, anche perché appartenenti a decenni diversi, esaltano principalmente un dettaglio: l’ignoranza italica, in tema di automobilismo.

In realtà, non solo in questo tema, ma qui si parla di automobili. La politica entra già fin troppo, nel settore, stravolgendo regole in continuazione, costruendo leggi che smentiscono leggi, per poi essere reistituite e diventare leggi che annulleranno altre leggi, il cui unico minimo comune denominatore è speculare sui cittadini e sulla libertà di movimento movimento (scusate, mi è venuta in mente Jo Squillo), ma anche e soprattutto sulle passioni, e sulla tutela del patrimonio storico, già minato dall’ignoranza stessa di buona parte della popolazione.

E, spiace dirlo, soprattutto dei giovani. Ho subito la lettura, masochisticamente, di un pezzo autoreferenziale come pochi, sulla Uno Turbo. Intanto, “mio cuggino” l’ho scritto io, per primo, proprio su Ultramobile. Ma è normale copiare. La cosa agghiacciante, per citare quel gran genio del mio amico che fu, ossia Paolo Villaggio, è pensare che, nel 1985, esistesse già il bomber (un’oscenità esplosa negli anni ’90, all’alba della Punto GT).

Per scrivere, bisognerebbe esserne capaci. Per scrivere di automobili e comparare la Uno Turbo a una Skoda di oggi, bisogna avere fantasia e masochismo. Inoltre, sarebbe interessante capire come mai vengano denigrate le Audi e le Volkswagen, comprate molto spesso da quelli che esaltano la Giulia, che però rimane invenduta. Chi disprezza, compra. Un antico adagio, che resiste alle mode.