Reggio, trasporto bambini disabili e l’appello di Nucera al Comune. Marino: ‘Servizio costoso’

La richiesta del presidente della Coop “Libero Nocera” sui bus per bambini con disabilità e la risposta del consigliere dem

Atam Bus Elettrici 4

La forza di una comunità si misura anche dalla sua capacità di stare accanto a chi affronta le sfide più grandi. A Reggio Calabria, il tema del trasporto pubblico per i bambini con disabilità diventa un banco di prova fondamentale per mettere in luce l’attenzione verso i più fragili.

Durante l’ultima puntata di Live Break, il presidente della cooperativa “Libero Nocera”, Gaetano Nucera, ha riportato con forza l’argomento alla ribalta, chiedendo risposte concrete a nome di tante famiglie che ogni giorno devono recarsi presso i centri di riabilitazione. La sua domanda, rivolta al consigliere comunale Giuseppe Marino (PD), ha richiamato l’amministrazione alle proprie responsabilità.

Gaetano Nucera: “Quando un pulmino sotto casa?”

Intervenendo nel dibattito, Gaetano Nucera ha messo in luce il bisogno primario di molte famiglie reggine:

“Quando sarà possibile per i genitori di bambini con difficoltà vedere un pulmino sotto casa ad aspettarli per portarli presso i centri socioeducativi e riabilitativi? Un genitore di un bambino con difficoltà è condannato a vita a portare ogni giorno il proprio figlio all’andata e al ritorno dal centro di riabilitazione. Questo è un servizio primario che l’ente pubblico ignora. L’Atam è una società in attivo: perché non viene affidato il servizio trasporto per i disabili?”

Nucera sottolinea come l’assenza di un servizio dedicato pesi gravemente sulla quotidianità di genitori e caregiver, costretti a gestire in autonomia gli spostamenti, spesso anche in situazioni logistiche complesse. La proposta di coinvolgere Atam parte dal presupposto che l’azienda, essendo in crescita, potrebbe ritagliare risorse per un progetto di supporto e inclusione.

La replica di Marino: ‘Servono fondi’

A raccogliere l’appello è stato il consigliere Giuseppe Marino, che ha spiegato le difficoltà incontrate dall’Amministrazione nella creazione di un servizio di trasporto dedicato:

“È un argomento che conosco abbastanza bene perché lo affrontai con Gaetano Nucera, confrontandomi anche con il terzo settore sul servizio trasporto per disabili. Si tratta di un servizio molto costoso per la vastità della nostra città e per l’elevato numero di persone con difficoltà. Provammo a svolgere una gara d’appalto (nel 2015) per affidare il servizio a un gestore esterno, ma non partecipò nessuno. Più volte abbiamo bandito la gara, ma senza esito”.

Poiché i bandi andarono ripetutamente deserti, il Comune optò per un bonus mensile in favore delle famiglie:

“Abbiamo optato per erogare alle famiglie delle persone disabili un contributo mensile per supportarle nelle spese di trasporto. È un modo per non lasciarle completamente sole”.

Marino ha ribadito gli investimenti fatti in Atam negli ultimi anni, come l’acquisto di bus accessibili per non udenti e non vedenti, pur riconoscendo la necessità di soluzioni più specialistiche per le disabilità gravi:

“Si può provare a farlo col contributo del terzo settore, ma non si deve dire però che le famiglie sono del tutto abbandonate. Il bonus mensile esiste e occorre trovare risorse adeguate per un servizio strutturato, su cui lavorare con serietà.”

La domanda del presidente della Cooperativa sociale Libero Nocera, che da decenni si occupa dei più fragili sul territorio reggino, ha riacceso i riflettori su un nodo centrale della vita cittadina, quello dell’inclusione sociale di bambini e ragazzi con disabilità.

In un momento storico in cui si parla tanto di solidarietà e diritti, la speranza è che le istituzioni, insieme a realtà private e del terzo settore, trovino una formula vincente per permettere a ogni bambino di salire su un pulmino e arrivare a scuola o al centro di riabilitazione in modo dignitoso e sicuro.