Un anno dalla tragedia di Cutro. Il presidente Mancuso: “Affrontare insieme il fenomeno migranti”
"Una pagina tra le più drammatiche dei migranti morti nel Mediterraneo. Ammirevoli alcuni eroi calabresi", afferma il presidente del consiglio regionale
26 Febbraio 2024 - 15:24 | di Redazione
“Il naufragio di Cutro, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio dello scorso anno, resta impresso per sempre e indelebilmente nella memoria collettiva. Una pagina tra le più drammatiche dei migranti morti nel Mediterraneo, la cui doverosa commemorazione deve spingere l’Europa e gli Stati aderenti a un impegno di solidarietà internazionale non astratto e saltuario, ma determinato, incessante e concreto”.
Lo dice il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, oggi a Crotone e Cutro, che aggiunge: “E’ stata una tragedia immane, con 94 morti tra cui 35 minori, a cui la Calabria si è accostata con un forte slancio umanitario e lo straordinario apporto di centinaia di volontari e gente comune, associazioni, organizzazioni e vari corpi di polizia, dimostrando al mondo intero una solidarietà incondizionata, fattiva e generosa.
Ammirevoli, per esempio, tra i vari ‘eroi silenziosi’, la signora Nicolina Parisi, la quale, per avere offerto la propria disponibilità ad accogliere nella tomba di famiglia le vittime del naufragio, è stata premiata dal presidente Mattarella con l’onorificenza al Merito della Repubblica. E il brigadiere Gianrocco Tievoli e il carabiniere Gioacchino Fazio, entrambi premiati con l’encomio solenne dal generale di Corpo d’armata Giovanni Truglio, essendo stati tra i primi soccorritori che non hanno esitato a tuffarsi nel mare in tempesta.
Simboli di una Calabria dal cuore grande e fraterno, inoltre, il pescatore Vincenzo Luciano, uno dei primi ad arrivare sulla spiaggia di Steccato di Cutro per trarre in salvo i sopravvissuti, e l’autista soccorritore del ‘118’ Francesco Greco che ha vissuto con un accorato senso di coinvolgimento i primi momenti dello sbarco”.
Conclude il presidente Mancuso: “Dinanzi a sciagure umanitarie come quella di Cutro, è auspicabile che la politica e le Istituzioni di ogni livello trovino il modo di allontanare divisioni e polemiche, per affrontare insieme e unitariamente il complesso ed epocale fenomeno dei migranti con tutte le sue implicazioni”.