Traffico di droga al porto di Gioia, scarcerata la dipendente di una società di spedizioni

La dipendente Elisa Calfapietra torna in libertà dopo la decisione del Tribunale di Reggio Calabria

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Risale al 20 febbraio scorso, l’operazione della Guardia di Finanza di Reggio Calabria che aveva portato all’arresto di due funzionari delle Dogane, perchè ritenuti colpevoli di aver alterato i controlli per far entrare droga all’interno del porto di Gioia Tauro.

Ai domiciliari, oltre ai due funzionari dell’Agenzia delle Dogane Antonio Pititto e Mario Giuseppe Solano, era finita anche una dipendente di una società di spedizioni, Elisa Calfapietra.

Un provvedimento restrittivo adottato perché,

«vi è il concreto e attuale pericolo che i tre, se non cautelati, commettano altri delitti della medesima specie di quelli per cui si procede o comunque proseguano nelle condotte delittuose in contestazione».

A distanza di oltre un mese, il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha revocato la misura cautelare ai domiciliari per Elisa Calfapietra, annullando l’ordinanza del Tribunale di Reggio, disponendone l’immediata liberazione.

La Calfapietra, che si è detta fin da subito estranea ai fatti a lei imputati, è difesa dai due legali avv. Giuseppe Milicia presidente della camera penale di Palmi e l’avv. Rocco Carbone.