Tempietto, dal degrado alla bellezza: le tante cose belle...e le cose che mancano

Abbiamo apprezzato la nuova area splendida che impreziosisdce il lungomare. Ma ci sono alcune carenze

Là dove un tempo regnava il degrado, ora trionfa la bellezza.

Abbiamo visitato il nuovo parco del Tempietto, lo abbiamo apprezzato e immortalato, raccontando il progetto ed i suoi sviluppi sin dalle sue prime fasi, quando esisteva ancora solo sulla carta.

È un’opera straordinaria, portata a compimento in poco più di tre anni (dall’approvazione del progetto al taglio del nastro). Già nel 2018 l’amministrazione comunale aveva annunciato l’intenzione di ridare nuova vita al Tempietto attraverso un concorso.

Nonostante alcuni dettagli ancora da perfezionare, l’intera area rappresenta, in miniatura, la Reggio che i cittadini desiderano ardentemente. Un luogo che potrebbe ambire a competere con le famose strade sul mare di Ocean Drive a Miami e Venice Beach a Los Angeles.

Un vero fiore all’occhiello della città, persino più del recente Waterfront, che offre finalmente a cittadini e turisti ciò di cui avevano bisogno: spazi all’aperto attrezzati in cui vivere la comunità, praticare sport e godere di un pò di relax.

All’indomani dell’inaugurazione, il nuovo parco del Tempietto era già affollato, e il parcheggio messo a disposizione dal Comune, stracolmo. La speranza è che la destinazione alla sosta delle autovetture venga mantenuta per alleviare la cronica carenza di posteggi nel centro storico.

Molte famiglie con bambini hanno subito sfruttato l’area dedicata a loro, mentre i campi di basket e beach soccer hanno riscosso un grande successo. L’area cani, dotata persino di un dispositivo per l’erogazione dell’acqua, merita un 10 e lode.

Impossibile non notare le installazioni in memoria delle vittime del naufragio di Cutro e la statua che racconta il mito fondativo della città, già presente in questa zona.

L’obiettivo, come ribadito più volte dal sindaco Falcomatà, è rendere omaggio alla fondazione della città magnogreca, arricchendo ulteriormente il parco con testimonianze del glorioso passato, grazie ad accordi con il Museo Archeologico Nazionale.

Tuttavia, il nuovo Tempietto ha bisogno di alcuni “piccoli” accorgimenti per raggiungere la perfezione. Ecco i nostri suggerimenti:

  • un chiosco per l’acquisto di beni di prima necessità, come acqua e bevande dissetanti, essenziali sia per i bambini che giocano, sia per chi pratica sport.
  • Più cestini per i rifiuti, indispensabili per mantenere il decoro dell’area.
  • Servizi igienici pubblici, vista la distanza dalla stazione ferroviaria e da locali che offrono questo servizio.

Per migliorare l’accessibilità, sarebbe opportuno riattivare il sottopassaggio, attualmente chiuso e in stato di degrado, che in passato veniva riaperto durante la Festa della Madonna.

Infine, non passa inosservata l’assenza del Tempietto nel nuovo parco che porta il suo nome. Il Comune ha chiarito che la struttura verrà ricollocata, ma non nell’immediato.

Sulla via di casa, passando di fronte al cantiere del ponte sul Calopinace, non si può fare a meno di sentirsi un po’ malinconici. Immaginare ciò che la nostra città potrebbe già offrire, e che invece dovrà attendere ancora un po’, fa venire un nodo in gola. Un nuovo fronte mare, che dal Parco Lineare Sud si collega al Lungomare Italo Falcomatà e prosegue fino al Waterfront nell’area del Porto, sembra un sogno ancora distante. E la ciliegina sulla torta sarebbe vedere completato il Museo del Mare, un’opera che la città attende con impazienza.

Questo parco, però, ci ricorda che i sogni possono diventare realtà. È un segno tangibile che, nonostante le difficoltà, la bellezza può rinascere anche dove un tempo c’era solo degrado.