Nel 2024 aumentati i ricorsi depositati al Tar di Reggio

Cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario della sezione staccata del Tribunale amministrativo regionale

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“Nel 2024 i ricorsi nuovi depositati sono stati 715, erano stati 661 nell’anno precedente. Circa 280 sono già stati esaminati e definiti, per lo più con sentenza ordinaria e in 53 casi, buona parte dei quali in materia di appalti, con ‘sentenza breve'”.

Lo ha detto la presidente Caterina Criscenti nella relazione letta in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della sezione staccata del Tribunale amministrativo regionale.

Secondo la presidente Criscenti “il lavoro della Sezione è in sintonia con la domanda di giustizia”, tuttavia “occorre dar conto del fatto – è scritto nella relazione – che per il 2024 il numero totale delle sentenze depositate è, invece, diminuito: si è passati da 771 sentenze pubblicate nel 2023 a 589 depositate nel 2024”.

Un dato che è collegato “alla circostanza che la sezione di Reggio Calabria è stata esclusa dai programmi straordinari di smaltimento, in quanto sede non Pnrr”.

A causa dell’aumento dei ricorsi prevenuti, della diminuzione di quelli definiti oltre ad alcune assenze giustificate di magistrati e personale di segreteria, “l’arretrato – ha evidenziato la presidente Crescenti – risulta leggermente accresciuto, attestandosi i ricorsi pendenti al 31 dicembre 2024 nel numero di 965, a fronte di 915 dello scorso anno”.

Il lieve aumento dell’arretrato è dovuto a carenze di organico mai ripianate: “È rimasta – è detto ancora nel testo – la scopertura di organico di due unità. Risulta oggi ancora più pressante l’esigenza di procedere al completamento dell’organico, in un’ottica globale di razionalizzazione della forza-lavoro negli uffici, con l’assegnazione di almeno un altro magistrato in occasione del prossimo concorso, che si spera si possa celebrare in tempi brevi”.

Secondo la presidente del Tar di Reggio Calabria, “rimane, anzi si consolida, il dramma delle ottemperanze: nel 2024 sono pervenuti ben 235 nuovi ricorsi è più della metà sono giudizi promossi nei confronti dell’Azienda sanitaria provinciale.

La restante metà coinvolge Comuni, inadempienti anche su obblighi di fare in materia di edilizia o su procedimenti ablatori, e amministrazioni statali”.
 

Un passaggio della relazione infine è stato dedicato al numero dei ricorsi in materia di stranieri che “è quasi raddoppiato”.

Riferendosi, infatti, al cosiddetto Decreto Cutro, la presidente Crescenti ha spiegato che ha “posto dei dubbi esegetici, anche sul regime transitorio, ad esempio in ordine alla conversione dei permessi di soggiorno per protezione speciale in permessi di soggiorno per motivi di lavoro”.

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