Il Ds Taibi e gli anni alla Reggina: ‘I miei ricordi, le forti emozioni e le amarezze’

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Taibi Saluta Curva

Sarà uno dei protagonisti della giornata di giovedi 6 marzo, quando al Cine Teatro Odeon si riuniranno diversi tra dirigenti, allenatori e calciatori che hanno fatto la storia della Reggina. Massimo Taibi, che ha vissuto la doppia esperienza da giocatore e dirigente ha certamente molto da raccontare: “Ho ricevuto la chiamata dal dottore Franco Iacopino al quale mi lega un affetto profondo e non ho esitato ad accettare l’invito. Venire a Reggio per me è sempre un grandissimo piacere, ho incontrato già tantissimi amici. Torno a godermi la città e ritengo che questa sia una bellissima iniziativa. Volti conosciuti e altri che conosco per averli sentiti nominare nel tempo che hanno fatto la storia della Reggina saranno tutti insieme per una indimenticabile giornata.

Avere fatto parte di questa storia mi inorgoglisce. Certamente tra i ricordi migliori, il grande traguardo raggiunto con la salvezza nella prima storica partecipazione al campionato di serie A, indimenticabile il giorno in cui è arrivata in maniera matematica.

Il ricordo più incredibile? Sono due: l’accoglienza ricevuta al Granillo contro la Lazio, quella della famosa lite con Roberto Mancini, un affetto pazzesco. E poi la rete realizzata contro l’Udinese, ancora non ci credo. Anzi, ne aggiungo un altro. Gara cinque valevole per lo scudetto con la Medinex in campo e il Palacalafiore pieno. Un dirigente della squadra mi portò al centro del campo e tutti intonavano il mio nome, una esperienza da brividi, vedere tutta quella gente lì per la finale scudetto di un altro sport festante per la mia presenza, è stata veramente una grande emozione.

Da dirigente la promozione in serie B è certamente il ricordo più bello, tra l’altro non risultavamo tra le favorite per la vittoria finale. Un grande gruppo, un tecnico come Mimmo Toscano straordinario. Siamo riusciti a riportare la squadra in cadetteria e tanta gente allo stadio. Era uno dei miei obiettivi, visto che appena arrivato alla Reggina c’erano di media poco meno di duemila spettatori. L’amarezza? Troppo facile. Insieme a quello spareggio perso con il Verona, ma da calciatore, l’amarissimo finale di una esperienza che immaginavo diverso. E’ stata una mazzata impossibile da dimenticare. Nessuno meritava quella fine”.

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