GA-GA, Catalfamo: ‘Sfida vinta, ecco perchè arriva a Podargoni, adesso il 4° e 5° lotto’
Diciannove chilometri di curve sostituiti da quattro km di strada a scorrimento veloce. La dirigente della Metro City spiega i prossimi step
02 Dicembre 2024 - 12:40 | di Vincenzo Comi
Il sogno durato 40 anni diventa realtà. Diverse generazioni, per decenni hanno immaginato la nuova strada che, dal mare alla montagna, avrebbe portato fin dentro l’Aspromonte. Adesso, con l’inaugurazione e l’apertura del terzo lotto della GA–GA (Gallico–Gambarie), finalmente, quel tratto è davvero percorribile.
Nella giornata di ieri, caratterizzata da pioggia e maltempo, ai margini di una cerimonia tutt’altro che agevole, si sono alternati gli interventi istituzionali, prima dell’on. Francesco Cannizzaro, poi del prefetto Clara Vaccaro, dell’on. Nicola Irto e infine del primo cittadino di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.
GA-GA, l’ing. Catalfamo: ‘Sfida vinta, non è opera qualunque’
Tra i tanti protagonisti politici e tecnici che hanno inciso positivamente negli anni per la creazione della GA-GA c’è anche l’ing. Domenica Catalfamo, dirigente della Metro City e già assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria.
“Il tratto inaugurato domenica è una parte dell’opera di cui si sente parlare da 40 anni. E’ stato un percorso a tappe. Il tratto del terzo lotto ci porterà da Calanna fino a Podargoni – ha spiegato la dott.ssa Catalfamo – Non è un’opera pubblica qualsiasi, è vero è durata tanto, otto anni. Ma se pensiamo che c’è stato un Covid in mezzo e un alluvione devastante nel 2018, gli anni non sono poi così tanti”.
La dott.ssa Catalfamo, responsabile del procedimento, ha svolto un ruolo decisivo a livello tecnico e amministrativo nonchè politico. Un lavoro incessante svolto spesso dietro le quinte. La dirigente alla Città Metropolitana.
“Pensare ad un lungo viadotto di 4 chilometri con le pile in alveo era una cosa allora inimmaginabile. Nell’opera c’è tutto quello che un ingegnere può immaginare. Così abbiamo convinto all’epoca, nel 2013, la Comunità europea a finanziare l’opera”.
Non è stato per nulla facile, tra diatribe e cambi di amministrazione, gestire una sfida, professionale e politica, così complessa e ad oggi vinta.