Il coraggio di Antonino De Masi: storia di un sopravvissuto alla ‘ndrangheta

"Io sono un uomo d'onore e sono onorato di essere calabrese e di essere in mezzo alla mia gente", le parole dell'imprenditore nel presentare il libro 'Inferi'


“Io sono un uomo d’onore e sono onorato di essere calabrese e di essere in mezzo alla mia gente“. Lo ha detto e ripetuto più volte Antonino De Masi, imprenditore sotto scorta da anni in occasione della presentazione, a Vibo Valentia, del suo libro “Inferi – La storia vera di un sopravvissuto alla ‘ndrangheta”, scritto a quattro mani con il giornalista Pietro Comito, edito da Compagnia editoriale Aliberti.

L’incontro, moderato dalla giornalista Rai, Maria Teresa Santaguida, è stato promosso dalla Libreria Cuori d’inchiostro in collaborazione con la casa editrice, grazie al sostegno dell’associazione Umanesimo sociale e dell’associazione Valentia e con il patrocinio dell’ente camerale di Catanzaro-Vibo-Crotone e della Confederazione nazionale artigiana di Vibo Valentia. Oltre a De Masi e a Pietro Comito, era presente anche il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo.

Sono un combattente – ha proseguito De Masi -, perché ho davanti a me il volto dei miei figli e mi sono trovato davanti a un bivio: abbassare la testa, pagare il pizzo, arricchirmi e colludermi con i mafiosi o dare ai miei figli una ricchezza di valori. Ho scelto di dare alla mia famiglia un valore, quello di essere uomini liberi”.

Antonino De Masi ha poi raccontato di aver vissuto in una famiglia che da quando ha fatto impresa, dagli ’50 e ’60 del secolo scorso, ha sempre detto no ai criminali. “Mio padre diceva a questa gente: lasciatemi stare, voi fate il vostro mestiere io faccio il mio. Non mi toccate che vi denuncio. Questa è una terra impregnata di criminalità, ma noi dobbiamo riappropriarci del diritto di essere calabresi. Noi siamo persone perbene, uomini liberi e non dobbiamo accettare compromessi con nessuno. Io non sono un eroe, sono una persona normale, un cittadino che cerca di fare la sua parte e nel libro racconto un percorso.”

Un libro testamento – ha detto ancora De Masi – un atto d’amore verso la mia terra e verso coloro che per essa hanno combattuto senza mai arrendersi.”

Comito nel suo intervento ha sostenuto che “Inferi è un viaggio nei sentimenti di un uomo, il racconto di quella che è stata la sua vita”. È l’autobiografia, nella forma del romanzo, di Antonino De Masi. Ma è molto più che un romanzo, “è una saga familiare ed una vicenda umana che attraversa un secolo e che riflette le luci e le ombre di una terra magnifica e maledettamente difficile”. Un’opera “scritta col tratto del grande narratore”, ha scritto Antonio Nicaso che ne ha curato la prefazione. Il volume si fregia anche di un contributo di don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera.

Per il procuratore Falvo, “il libro è bello perché, innanzitutto, attraversa la storia dell’Italia, dal dopoguerra in poi, e attraversa anche la storia calabrese nel racconto della famiglia De Masi”.

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