‘Stop ai campionati? Si e no’. Ghirelli spiega tutto in maniera dettagliata

"Penso ai ricorsi. Pericolo che ve ne siano tanti da mettere in discussione l'avvio del prossimo campionato"


Una lunghissima intervista quella rilasciata dal presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ai colleghi di TMW e TuttoC. Il racconto passo dopo passo di quanto accaduto questo pomeriggio, delle necessità, delle richieste, della possibile sospensione del campionato o della sua continuazione, questo il passaggio che riguarda l’ultima parte:

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“Richieste dei club di chiudere ora il campionato? Sì e no. La questione è far capire la specificità della C, la preoccupazione che c’è in quelle zone di poter tornare in sicurezza. Vorrei che fosse chiara una cosa: io il 21 febbraio sono stato il primo a sospendere il campionato. In quell’occasione ho ricevuto telefonante anche bizzarre di chi mi chiedeva cosa stessi facendo. Magari sono gli stessi che ora mi dicono di bloccare tutto. Io ho fermato il campionato mettendo la salute al primo posto. Avendo fatto quella scelta iniziale, è evidente che se c’è un pericolo per un calciatore, per un medico, per un massaggiatore, mi devono mandare via dal campo con la forza prima di farli giocare.

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Lo stop al campionato non dipende soltanto da noi. C’è una catena di comando ben precisa: autorità scientifiche, governo, CONI, FIGC, Leghe. In tempi di guerra, chi è al termine della catena deve dire: obbedisco. Vede, il mio compito è tenere tutto e tutti insieme. Ci sono due punti cardinali: la salute e la voglia di tornare a fare gol. Io metto la salute al primo posto: ieri, oggi e domani. Però su questa linea salute-gol, che poi si può tradurre in paura-speranza, bisogna ragionare. E bisogna ragionare d’insieme. Quindi mantengo aperta la possibilità di dire arriviamo fino in fondo e quando lo faccio, fermo restando che ci saranno da valutare i danni e i costi, è perché ci sono tante questioni da tenere in considerazione. Penso ai ricorsi, per esempio: sarebbe un dramma, dopo tanta sofferenza, che qualcuno per un punto in più si allontani dal sentire comune del Paese. E con questo non voglio sminuire che quel punto in più, quel piazzamento possa essere vitale per lui. Per questo, tra l’altro, c’è il pericolo che di ricorsi ve ne siano tanti da mettere in discussione comunque l’avvio del prossimo campionato”.