Omosessualità, Spirlì VS Zan: ‘Lo invito in Calabria, gli regalerò una visione discreta, casalinga…’

"L'omosessualità non è virtù per tanti: solo i più elevati la praticano. Gli altri sono gay da corteo" ha spiegato il Presidente ff della Regione Calabria

Alessandro Zan Nino Spirlì

“Ho visto un leghista baciare un uomo”. Sono queste, in sintesi, le parole del primo firmatario della legge Zan che hanno scatenato l’ira del partito di Matteo Salvini ed hanno attirato, ancora una volta, l’attenzione del Presidente facente funzioni della Regione Calabria. Nino Spirlì, così come già accaduto in passato, non le ha mandate a dire ad Alessandro Zan definendolo un “onorevole, poco onorevole”.

Zan e il leghista gay a Mykonos

“Oggi tra Camera e Senato ci sono 945 parlamentari. Quelli apertamente gay e lesbiche sono quattro: Ivan Scalfarotto, Tommaso Cerno, Barbara Masini e io. È statisticamente impossibile che siamo solo noi quattro e io so per certo che ci sono parlamentari gay in Forza Italia e in Fratelli d’Italia”, è il ragionamento del parlamentare del Pd. “In vacanza a Mykonos – ha proseguito – ho incontrato un deputato della Lega, del quale mi ricordo cartelli particolarmente aggressivi contro la legge Zan. Stava baciando un uomo”.

Sono le parole contenuto del dem Zan che, tra le righe (e neanche tanto), accusa i politici, in particolar modo quelli del Carroccio, di criticare fortemente il suo ddl pur essendo omosessuali.

La replica “amara” di Spirlì

Alle parole di Zan è arrivata subito la risposta del Presidente Spirlì che, dopo diversi battibecchi avuti nel corso di questi ultimi mesi e la bufera creatasi dopo la “lobby frocia“, ha espresso la sua personale opinione in una nota:

“Come nella migliore tradizione della solita cricca gaya, gossippara e radical chic, il signor Zan, onorevole poco onorevole, cade nel peggior malgusto tamarro di impicciarsi, spione e ciarlone, della vita privata di chi non ha bisogno di tessere arcobaleno o di partiti-stampella per vivere la propria omosessualità serenamente, liberamente e senza provocare od offendere un auspicabile ritorno al buongusto e al pudore.

Che necessità – aggiunge – aveva, il gayo Zan di spendere così tanti soldini per recarsi a Mykonos e assistere, qualora fosse vero, a una normale rappresentazione di sentimento e passione tra due persone? Si impiccia, lo scrittore di decreti sospesi come provole, della vita privata di una persona che, come lui, ma meglio di lui, sarebbe omosessuale: qual è il problema? Se mai avesse necessità di assistere a un così forte segnale di amore, lo invito a scendere in Calabria, sarò felice di regalargli una visione discreta, casalinga, famigliare e senza pretese di sentimento alla greca”.

Mi auguro – conclude Spirlì – che l’arcobalenato deputato Zan riesca, per il futuro, a occuparsi con maggiore impegno della propria vita privata, lasciando la delazione volgare fuori dal
palazzo dei massimi rappresentanti del popolo. L’omosessualità non è virtù per tanti: solo i più elevati la praticano. Gli altri sono gay da corteo”.