Guerra in Ucraina, Spirlì a Putin: ‘Sei come Hitler e Stalin. Anzi peggio’
"Fermati in questa follia e consegnati alla giustizia umana e divina". L'appello dell'ex Presidente della Regione Calabria
23 Marzo 2022 - 10:11 | di Redazione
“No, Putin, nessuna fedeltà vale anche solo una persona morta”.
Sono le parole che Nino Spirlì, ex presidente f.f. della Regione Calabria lascia ad un post su Facebook commentando l’attuale emergenza in Ucraina ed il conflitto con la Russia che infuria ormai da quasi un mese.
L’appello di Spirlì a Putin
“Se, tempo fa, ti invitai provocatoriamente ad invadere un’Italia sottomessa ai poteri occulti di un governo massomassonico, oggi ti scrivo con fastidio e rigetto – ha aggiunto Spirlì, a dimostrazione di una grande onestà intellettuale. Stai massacrando un Popolo. Una Nazione. Stai preoccupando, spaventando, il mondo intero. Non certo con la tua forza. No, quella non preoccupa più di quella americana o cinese! Lo stai terrorizzando con la tua testa malata! Perché solo uno che ha perso il senno può pensare di fare scoppiare una guerra, nucleare o meno che sia”.
L’ex vertice regionale ha poi affondato il colpo contro il leader russo aggiungendo:
“Poveretto! Eri partito bene: sembravi un buon Cristiano. E, invece, sei come Hitler, Stalin, Mao, i generali argentini, i colonnelli greci, chi si macchiò del genocidio degli Armeni, chi sporcò di sangue il Rwanda. Sei come quelle bestie umane che massacrano martiri umani da millenni. Uguale a loro e peggiore di loro! Già! Molto peggio di loro, sei! Perché lo fai all’alba di questo terzo millennio che non avrebbe dovuto conoscere guerre, e che, invece, è ostaggio dei carnefici come te.
“Sei delusione e conferma”
Spirlì conclude:
“Sei una delusione e una conferma, Putin! La conferma che chi mangia potere a colazione non può cenare se non con potere nella tazza del brodo. Fermati, in questa follia, e consegnati alla giustizia umana e divina! E spegni le tue macchine da guerra. Non servirà questo appello. E nessun altro. Ma la preghiera silenziosa a Dio, quella sì: ne sono sicuro”.