Al cinema “Socialmente pericolosi”, la storia vera di una strana amicizia
31 Gennaio 2017 - 09:38 | di Vincenzo Comi
E’ finalmente arrivato al cinema il film Socialmente pericolosi di Fabio Venditti, che racconta l’amicizia tra un giornalista, Fabio Valente, interpretato da Vinicio Marchioni ( ilFreddo di Romanzo Criminale) – e il boss della camorra Mario Spadoni, interpretato da Fortunato Cerlino, ( il don Pietro di Gomorra).
L’incontro tra i due avviene al carcere di Sulmona – soprannominato il “Carcere dei Suicidi” a causa dell’alto numero di morti autoindotte – dove il giornalista deve girare un reportage sulla struttura penitenziaria. Da questa inchiesta è nata però una forte intesa e un’amicizia sincera tra i due, tale da spingere lo stesso Venditti ad ospitare nella propria abitazione, insieme alla propria famiglia, il boss malato di epatite virale durante l’attesa per un trapianto di fegato.
Per quanto possa sembrare lontano dalla realtà tutto questo, in realtà si tratta di una vicenda autobiografica, in quanto proprio il regista Fabio Venditti, giornalista Rai, alcuni anni fa ha condotto un’inchiesta in un carcere di massima sicurezza per raccogliere le testimonianze di un camorrista; e da questa esperienza ne è scaturito anche un libro “la mala vita: lettera di un boss della camorra al figlio”.
Nel 2013 il Tg2 mandò in onda i due documentari, frutto dell’associazione creata da Venditti in quegli anni, Socialmente Pericolosi appunto, dove un gruppo di ragazzi dei quartieri spagnoli girava l’Italia e si confrontava con altre realtà, scoprendo che vi è altro oltre alla criminalità.
Nel film, girato nel carcere di Rebibbia, hanno partecipato alle riprese anche detenuti presenti nella struttura. E’ un film che parla di riscatto, di umanità, di come il carcere debba essere un luogo dove i detenuti possono essere rieducati e non puniti, perché non bisogna mai dimenticare che dietro il reato, dietro le sbarre, vi è pur sempre un uomo.
Un film che farà riflettere e discutere, e che ha già riscosso enorme successo.