Attraversamento dello Stretto, Roose: 'La slackline è l'unico Ponte che conosco'

Sull'impatto con le città di Reggio e Messina, l'atleta estone ha raccontato un simpatico aneddoto:  "Il primo approccio, lo ha avuto il mio stomaco. Qui si mangia davvero tanto e bene"

Il tre volte campione del mondo di slacklining, Jaan Roose, ha incontrato la stampa per parlare della straordinaria impresa che tenterà nei prossimi giorni: attraversare lo Stretto di Messina su una slackline, una distanza di 3,6 km mai percorsa prima.

“Sì, è la sfida più grande della mia vita. Sono super eccitato ma anche super pronto per affrontarla,” ha dichiarato, esprimendo il suo entusiasmo e la determinazione nel compiere l’impresa senza precedenti.

La slackline come il “ponte”

Ma come nasce l’idea di realizzare l’impresa in questo luogo? I posti al mondo non mancano, il dubbio che l’impatto mediatico del Ponte sullo Stretto ci abbia messo lo zampino è lecito.

Ma Jaan non ha dubbi:

“L’unico ponte che conosco è la mia slackline”.

E sulla scelta dello Stretto di Messina:

“Sono super attratto da questo posto, dalle bellezze naturali che lo caratterizzano, e questa è una delle motivazioni che mi ha spinto ad accettare la challenge. A contribuire, però, sono state anche la storia, la cultura di questo posto, oltre alle imprese già compiute nello Stretto, soprattutto a nuoto. Sono felice di essere qui e provare una delle sfide più grandi della mia vita, finora”.

Come se la distanza tra le due città di Reggio e Messina non bastasse, c’è anche da tener conto del dislivello a cui sono post i due guardiani dello Stretto (Torre Faro e Santa Trada):

“Parliamo di 150m, naturalmente sarebbe stato più semplice se entrambi fossero stati alla stessa altezza, ma alla fine si tratta di una questione di strategia. Per questo motivo all’inizio andrà molto piano, al centro aumenterà la velocità, mentre nella parte finale sarà come salire delle scale”.

La “prima” sfida

La data del primo tentativo andrà da domenica 7 luglio, ma sarà confermata solo 24 ore prima, a seconda delle condizioni meteo. L’intera comunità attende con ansia questo evento storico, che promette di essere un momento di grande ispirazione per tutti. Jaan Roose, con la sua determinazione e il suo spirito indomito, è pronto a scrivere una nuova pagina nella storia dello slacklining.

“Sono strafelice che questa impresa possa finalmente succedere,” ha concluso Roose. Con il suo impegno e la sua preparazione, non resta che attendere e vedere se riuscirà a conquistare questo incredibile record mondiale.

Una vita al Sud, dopo i record

Jaan vive in un posto freddo e spesso al buio ed alla stampa locale non ha nascosto il desiderio, una volta appesa la slackline al chiodo, di vivere in un posto caldo e soleggiato, come il sud Europa, e perchè no anche lo Stretto, di cui si spera abbia un ricordo eccezionale.

E proprio sull’impatto delle città di Reggio e Messina, l’atleta estone ha raccontato un simpatico aneddoto:

“Il primo approccio con questa terra, lo ha avuto il mio stomaco. Qui si mangia davvero tanto e bene. Potrei benissimo fermarmi all’antipasto ed essere sazio”.