Reggio, sit-in di fronte al GOM. D’Amico: ‘Le prossime iniziative non saranno più pacifiche’
I cittadini di Reggio Calabria sono tornati a manifestare per chiedere alle istituzioni di ripristinare un diritto fondamentale: quello alla salute
11 Novembre 2020 - 11:29 | di Eva Curatola
Stop al divario nord-sud. È questo ciò che chiedono i cittadini calabresi oggi scesi in piazza di fronte ai presidi ospedalieri per sollecitare le istituzioni ad una maggiore attenzione verso la regione meridionale.
Sit-in al Riuniti e al Morelli
Ancora una volta, la millesima forse in questi ultimi giorni, i reggini sono scesi in piazza a manifestare. Il punto di incontro stabilito è stato il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. In tutta la Regione e quindi in tantissimi ospedalieri i manifestanti si sono armati di cartelloni al grido di “Dignità Calabria“.
Quella dignità per lungo tempo calpestata, in particolar modo nell’ambito della sanità.
“In questi anni di commissariamento se ne sono viste di tutti i colori – ha raccontato Nino D’Amico. Ci chiediamo, ancora, che fine abbiano fatto gli oltre 80 milioni di euro stanziati a maggio per l’emergenza Covid in Calabria. Sono scomparsi?”.
I manifestanti sono tutti d’accordo:
“La Regione si è dimostrata incompetente e hanno fatto il male della Calabria. E, mentre tutta Italia, protesta per un cambio di colore/zona, noi, ancora una volta, siamo costretti a manifestare per un diritto essenziale, quello alla salute”.
La nomina del nuovo commissario
I cittadini calabresi non hanno di certo celato il loro malcontento per la scelta del nuovo commissario. Dopo le dimissioni di Cotticelli, infatti, il Consiglio dei Ministri si è riunito in fretta e furia per designare una nuova figura autorevole che potesse tenere le redini della sanità in Calabria.
La scelta è ricaduta su Giuseppe Zuccatelli, già noto ai calabresi, in particolare in ambito sanitario.
“Rasentiamo il ridicolo e la follia – hanno detto i manifestanti. Hanno mandato in Calabria un commissario sanitario secondo cui non si può contrarre il virus se non ci si bacia per almeno 15 minuti. Il nostro, oggi, è un sit-in pacifico. Se si continua così, però, questo pacifismo non sappiamo quanto durerà”.
L’incontro con i vertici del GOM
Uno dei dottori del GOM ha notato la presenza dei manifestanti fuori dall’ospedale ed ha invitato due di loro ad incontrare i vertici sanitari per un’interlocuzione.
“I dirigenti ci hanno mostrato che in data 23 marzo è stata inviata una comunicazione all’ASP in cui si chiedeva l’assunzione a tempo indeterminato di 451 soggetti. Non solo le richieste non sono state esaudite, ma l’ospedale, dalla prima ondata, non ha mai ricevuto una risposta”.