Archeologia Calabria, restituiti importanti reperti illegalmente trafugati

Il gruppo di materiali è costituito da 66 reperti


Mercoledì 22 gennaio 2020, a Cassano all’Ionio (Cosenza), presso il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, avrà luogo la restituzione del terzo lotto di reperti, illegalmente trafugati dal sito Timpone della Motta di Francavilla Marittima (Cosenza), che andrà a ricongiungersi a quelli già riconsegnati nel 2001 dal Paul Getty Museum di Malibù e dall’Istituto di Archeologia Classica di Berna per il tramite del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma.

La restituzione è la conseguenza di un accordo, sottoscritto il 5 luglio 2016, tra la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e della collaborazione del Segretariato Generale Musei e della Direzione Generale Musei.

Il gruppo di materiali è costituito da 66 reperti (aryballoi, oinochoai, un’hydria, lekythoi, skyphoi, piatti e pissidi di ceramica protocorinzia e corinzia, greco-orientale, coloniale, oggetti in avorio e statuette fittili).

Si giunge così alla fase conclusiva di un’annosa vicenda che, in seguito al rimpatrio dei reperti avvenuta nel gennaio 2018 e già presentati in una mostra presso il  palazzo De Santis di Francavilla Marittima (Cosenza), andrà ad implementare e ad arricchire le collezioni del Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, attualmente oggetto di lavori di riallestimento per l’ampliamento dell’offerta espositiva, la valorizzazione e comunicazione del patrimonio anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie multimediali.

Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, diretto dalla dottoressa Adele Bonofiglio, è afferente al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello.