Reggio, sgombero forzato di 110 alloggi ad Arghillà: l’ordinanza del sindaco

Emerse numerosissime criticità nel quartiere ghetto della zona nord della città. Disposto lo sgombero immediato di oltre cento case popolari

Arghillà Nord Rifiuti 1 1 2021

Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha firmato l’ordinanza di sgombero del Comparto 6 di Arghillà, costituito da 110 alloggi, disposto con urgenza per garantire sicurezza e legalità. Il provvedimento è affidato alla polizia locale di Reggio Calabria con il supporto delle forze dell’ordine e dei servizi sociali.

L’ordinanza n. 27, firmata il 26 marzo 2025, segna un punto di svolta nelle misure di contrasto alle occupazioni abusive a Reggio Calabria, focalizzandosi su un complesso edilizio finanziato dalla Legge Regionale 457 del 1978. Nonostante il completamento parziale del progetto nel 2007, gli alloggi sono stati preda di occupazioni non autorizzate, creando una situazione di grave degrado e pericolo per gli occupanti e il quartiere circostante.

Criticità riscontrate negli impianti elettrici, idrici, e di riscaldamento, mancanza di certificazioni, e l’assenza del collaudo tecnico-amministrativo necessario per garantire la sicurezza delle strutture. Problemi aggravati ulteriormente dalle modifiche non autorizzate effettuate dagli occupanti, inclusi interventi sugli impianti interni e le divisioni degli spazi, che hanno esacerbato i rischi per la sicurezza.

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Il Sindaco Falcomatà ha sottolineato la necessità di un intervento immediato per “ripristinare la legalità e garantire la sicurezza pubblica” nel rispetto delle normative vigenti. La decisione è stata presa dopo un’attenta valutazione della situazione attuale, inclusa una relazione dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP), che ha confermato la non idoneità degli alloggi per l’abitazione.

Il provvedimento prevede il rilascio e lo sgombero forzato delle unità abitative e delle aree di pertinenza, con un’intervento coordinato tra la Polizia Locale di Reggio Calabria, ATERP, e le forze di pubblica sicurezza, per assicurare che l’operazione si svolga nel rispetto dei diritti degli occupanti e con il minimo impatto sociale possibile.

L’ordinanza infine sottolinea l’importanza della cooperazione tra le varie entità governative e locali, stabilendo un protocollo per future azioni simili e delineando misure preventive per evitare il ripetersi di situazioni simili.

QUI L’ORDINANZA

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