Crisi Reggio, Pazzano in Consiglio: ‘Avete tutta la mia sfiducia. Smentitemi’
"Reggio è diventata una città invivibile, una città rassegnata al peggio, una città dalla quale chi può va via". L'intervento di Pazzano in Consiglio
14 Dicembre 2021 - 09:58 | Comunicato
Questa amministrazione ha abusato della nostra pazienza. In ogni modo, ha dato risposta esclusivamente a quella parte di città del “calati juncu ca sciumara passa”, quella parte che accetta tutto in attesa di tempi migliori: che non sono mai i tempi della collettività, del bene comune, ma i tempi dei feudi, dei cortigiani, dei piccoli riconoscimenti in un territorio depresso. Questa amministrazione ha tradito e ritradito la fiducia di chi sperava che dopo la devastazione del precommissariamento questa Reggio meritasse di rialzarsi: macché, l’avete affossata con volti puliti, ma incapaci di rompere gli interessi, di parlare alle persone libere, da persone libere.
Reggio è diventata una città invivibile, una città rassegnata al peggio, una città dalla quale chi può va via. E a questo hanno contribuito in modo evidente sette anni di malgoverno, di gestione della cosa pubblica sciatta e approssimativa, di approccio arrogante alle critiche, ai contributi diversi, al dissenso. Sette anni di visione personalistica della gestione amministrativa, di cui questa ultima crisi è solo il fattore più evidente: perché di questa visione personalistica -abbiamo visto- ne ha fatto le spese anche la maggioranza, convocata a cose fatte, senza dialogo, senza ascolto, senza un briciolo di verità. Bene, avete fatto e reso pubblica l’esperienza che la cittadinanza fa da sette anni: trattata come a dover chiedere diritti col cappello in mano, di fatto privata dei diritti civili se intendiamo per questo avere acqua, raccolta dei rifiuti, cultura, strade, servizi…), ad accontentarsi di panchine colorate e parlanti, mentre qui tutto è deserto, grigio, muto di rassegnazione. Sette anni di ipocrisie, di altezzosità da portatori di verità, di pietismo e buonismo, mentre i poveri diventano più impoveriti, gli esclusi più esclusi. Non c’è una cosa una che sia stata affrontata e risolta: le opere pubbliche iscritte di diritto nella lista del “non finito”, i servizi assistenziali che è inutile che ve lo dico, niente acqua, perenne emergenza igienico-sanitaria, un debito che è azzerato e che però continuiamo a pagare… Però va tutto bene: per chi appartiene alla corte, per chi ha possibilità di beneficiare di un riflesso di questa amministrazioncina da re sole che è molto meno di una repubblichicchia delle banane. C’è una città che soffre, neppure una criticità affrontata; se non fosse per il contributo volontario e gratuito della cittadinanza in ogni settore, non potremmo neppure uscire di casa.
Non abbiamo ancora un piano freddo per i senzatetto; ancora e di nuovo gli assistenti educativi aspettano i loro stipendi; abbiamo buche pericolose che tra poco usciamo in Cina; nessun reale contrasto al racket…questo solo per fermarmi ad alcune delle battaglie portate in questo consiglio comunale negli ultimi mesi; pubblicamente. Nessuna programmazione, nessuna visione: in questo scenario sembra debbano servire i favori, le amicizie… Una città in cui è assente la Politica, perché non è politica quella delle segrete stanze, dei giochi di partito che hanno paralizzato Reggio, trasformata in una colonia da una classe dirigente che avrebbe dovuto risollevarla. La Primavera utilizzata come brand e invece tradita nel suo spirito, in quella coscienza popolare che doveva essere il motore per rialzare una città in ginocchio. È diventata la culla della mediocrità eretta a classe dirigente, con il tessuto economico-sociale (unico traino) lasciato in ginocchio, a difendersi da solo, a reggere da solo il peso di tutto.
Non c’è un problema che sia stato risolto e per ogni cosa: alibi, alibi, alibi. Mentre bisognerebbe avere solo pudore e vergogna, rossore. Reggio è invivibile.
Ora, non mi aspetto niente di meglio nel tempo che verrà, niente di diverso. Avete tutta la mia sfiducia! L’ho anche protocollata, il 22 novembre scorso. Ma vi dico e vi chiedo di smentirmi, di dimostrarmi che mi sbaglio, di dimostrare alle decine di migliaia di cittadine e cittadini stremati che si sbagliano, che stavolta sarà diverso. Che questa crisi…. Parola che condivide l’etimologia con il significato di scegliere, separare, distinguere… Che questa crisi sia un “crivo” dalla quale possiamo discernere chi vuole bene ai propri apparati, ai propri feudi, alle proprie corti e chi vuole bene alla città; fosse anche solo un giorno da facente funzioni, Sindaco, giunta, maggioranza cogliete l’occasione per dimostrare indipendenza, per dimostrare che non siete etero diretti via chat o da casa: che avete capito, che sentite, che voi sapete che Reggio è stata maltrattata, ma che ora basta. Mi appello alle forze migliori di questo consiglio comunale: non è più possibile continuare così, abbiamo il dovere di dimostrare nel tempo della rassegnazione totale e giustificata che non si perderà ancora una volta l’occasione di fare il bene collettivo. Che non ci sono narcisismi, egoismi, arroganze, particolarismi da soddisfare, ma una Reggio ferita da curare.
Darò il mio contributo, come sempre e di più, aperto alle critiche: però stavolta, ascoltate! Avete tutta la mia sfiducia: smentitemi, per il bene di Reggio non aspetto altro.