Sergio Campolo: ‘Conosco i Praticò, mi stupisco di come si sia arrivati a questo punto. Martino un maestro’
12 Dicembre 2018 - 10:15 | di Michele Favano

Il campo, le ultime vittorie, ma anche le forti preoccupazioni legate alle vicende che riguardano la società con giorni di fuoco i prossimi che potrebbero dire moltissimo sul futuro economico della Reggina. Ne ha parlato a Momenti Amaranto in onda su Video Touring l’ex giocatore amaranto Sergio Campolo: “Si potrebbe verificare che da adesso e sino alla fine della stagione, si proceda per autogestione. Dovendo assolvere a tanti impegni, sarà quasi un passaggio obbligato quello della cessione di alcuni calciatori, quelli che ovviamente hanno più mercato, quindi purtroppo i giocatori migliori.
Unire le forze. Si fa difficoltà in questa città, non si riesce ad essere uniti nell’interesse comune, scattano dei meccanismi di invidia che purtroppo impediscono questo percorso. Anche se allo stesso tempo, il passato ci ha insegnato che nei momenti di grande difficoltà il popolo reggino ha saputo trovare la forza per riemergere e spero che questo possa accadere anche questa volta.
Serve qualcuno di grande carisma che riesca a mettere tutte le componenti attorno ad un tavolo affinchè si possano prendere decisioni importanti e decisive per il bene di questa società. Non voglio immaginare che si possa arrivare a un altro fallimento, sarebbe un danno enorme non solo per il calcio, ma anche per la città.
Per quello che riguarda la mia esperienza, in quel settore giovanile si erano gettate le basi di lavoro parecchio interessanti, vi dico solo che il sottoscritto ha avuto la fortuna di gestire due persone straordinarie oltre che due grandi allenatori come Franceschini e Zito, oggi molto stimati ed apprezzati. Si era creato un gruppo assai interessante di uomini e calciatori, tanti dei quali hanno avuto la possibilità di esordire in prima squadra.
Purtroppo il mio percorso si è interrotto dopo due anni, Armenise vi è stato solo per una stagione e neppure conclusa e addirittura Belardi appena tre mesi.
Conosco la famiglia Praticò da tanto tempo e mai avrei immaginato che si potesse arrivare a questo punto, ma in questo momento ritengo che l’unica strada percorribile è quella di uscire chiaramente e parlare alla gente, con ammissioni di responsabilità e successivo tentativo di condivisione.
Gabriele Martino quando afferma che chi lavorava per la Reggina non doveva avere limiti di tempo ha ragione, è capitato al sottoscritto più volte, ma tutto si faceva sempre con naturalezza e senza mai sentire fatica. Per me il direttore è stato un grande maestro oltre che una persona di grande competenza e senza voler entrare in polemica, sono rimasto parecchio infastidito da alcune dichiarazioni che lo hanno riguardato”.
