Sequestro 'La Perla Jonica', il titolare: 'Turisti spaventati, sembrava un blitz anti-'ndrangheta'

Per il proprietario della storica struttura l'intervento è stato spropositato: 'C'è un motivo per cui si è agito ora e ve lo spiego...'

Un blitz improvviso ha colto di sorpresa e spaventato i numerosi ospiti del villaggio turistico “La Perla Jonica” di Bova Marina. Un imprevisto che ha scosso un tranquillo mercoledì di fine luglio, rovinando, nel peggiore dei modi, la vacanza di decine e decine di famiglie.

Numerose le auto e i mezzi (anche dal mare) intervenuti nella mattinata di ieri hanno circondato il residence per dare esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP di Reggio Calabria. Alcuni gruppi di turisti, spaventati e preoccupati dalla presenza improvvisa della Polizia, hanno lasciato subito il camping. Altri invece hanno preferito attendere, pazientemente, dentro la struttura.

A distanza di sole 24 ore dall’intervento di Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia di Stato, Carabinieri forestali e Vigili del fuoco, che hanno fatto irruzione nel villaggio turistico e ordinato ed effettuato lo sgombero preventivo di centinaia di turisti dai bungalow e dalle stanze delle casette ritenute abusive, il signor Branca, titolare della struttura ricettiva, commenta così l’operazione che ha messo in ginocchio la sua attività:

“Mi sorprende più di tutto e mi amareggia la tempistica e la data in cui tutto ciò è avvenuto. E’ stata un’azione spettacolare che ha impegnato circa 35 agenti, un drone, un’imbarcazione, più squadre di agenti e ispettori del lavoro – spiega il signor Branca – Mi è sembrato oltremodo eccessivo, anche nei confronti della mia persona. Dal 1982 lavoro duramente e con sacrifici enormi miei e della mia famiglia. Ho subito angherie, soprusi e attentati in passato e ho sempre denunciato ma dalle Forze dell’Ordine non ho mai ricevuto nessun aiuto. E’ stata una dura azione nei confronti di un’attività storica”.

La Perla Jonica 1

All’interno del villaggio ‘La Perla Jonica‘, durante il blitz, c’erano numerosi bambini e anziani, famiglie, gruppi di ragazzi e persone disabili.

“Avere il 25 di luglio un trattamento di questo tipo, davanti ai miei clienti, mi è sembrato spropositato. Sono amareggiato ma nello stesso tempo rispetto le Forze dell’Ordine, con i miei legali abbiamo già intrapreso alcune azioni e spero di chiarire nel più breve termine possibile la mia posizione”.

Per il Tribunale di Reggio, le 105 casette sono abusive in quanto costruite su area demaniale marittima, connotata da vincoli di natura paesaggistico-ambientale.

“Contesto ogni passaggio del decreto del Gip – conclude il titolare della struttura – Se c’è un vincolo oggi, c’era anche nel 1982 e nel 2007 e in tutti quegli anni in cui io ho avuto continui e frequenti sopralluoghi delle stesse Forze dell’Ordine che mi hanno autorizzato a svolgere la mia attività e a costruire quello che oggi c’è. Perchè si è agito adesso? E’ evidente, perchè dal primo gennaio le concessioni demaniali andranno a gara e quest’area è molto appetibile. Non è una novità che l’area che mi è stata affidata in concessione dal 1982 possa fare gola a parecchie persone e a chi magari in quest’area vuole creare un qualcosa di completamente diverso…”.