Psichiatria a Reggio, Cooperativa Città del Sole: “Sentenza TAR, il delirio di ASP e Regione”

La sentenza del TAR censura la gestione della psichiatria in Calabria. Le strutture residenziali sono a rischio chiusura


Di seguito il comunicato della Cooperativa Città del Sole sulla situazione della psichiatria a Reggio Calabria.

“Con riferimento all’annosa e inquietante vicenda concernente le strutture residenziali psichiatriche, a seguito di richiesta da parte del sindacato USB e del Coolap, si è svolto nel pomeriggio di giovedi 16 c.m. un incontro, convocato da Sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria, dr.ssa Clara Vaccaro.

La richiesta concerneva la verifica di applicazione della sentenza del TAR che ha accolto integralmente le richieste avanzate dalle cooperative ( tra cui Città del Sole), difese dagli avvocati Alessandro Alati e Rocco Iemma. Tali richieste concernevano quanto era giuridicamente di competenza del Tribunale Amministrativo e quindi:

1) l’annullamento del provvedimento di rigetto avvenuto nel mese di giugno del 2022 , da parte della Regione Calabria, dell’istanza inoltrata dalle quattro cooperative per avviare il processo di accreditamento (ai sensi dell’art. 8 ter);

2) l’ annullamento del provvedimento di ammissione delle altre strutture sancito dalla Regione nello stesso mese di giugno 2023, come conseguenza della circostanza che le cooperative escluse hanno diritto, anch’esse, a trovare spazio nel percorso di accreditamento, in quanto i posti letto attualmente stabiliti dalla Regione Calabria, attraverso tali ammissioni, erano totalmente assegnati;

3) annullamento del provvedimento di ammissione al percorso di accreditamento della cooperativa Goel (nuova struttura) in quanto il percorso di accreditamento doveva essere riservato alle strutture preesistenti.

I giudici del TAR, con un giudizio tranciante, hanno aspramente censurato l’uso dell’ordine cronologico di presentazione delle istanze, indice di grave pochezza amministrativa da parte dell’ente che lo ha adottato, peraltro stabilendone l’applicazione nel mese di giugno 2022, tre anni dopo l’inoltro delle istanze da parte delle cooperative!

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Prosegue la Cooperativa Città del Sole.

“Cose incredibili, ma successe nella Regione Calabria. Parimenti censurata l’ammissione della cooperativa Goel, che la regione ha attuato contraddicendo persino le regole che essa stessa si era data! Nella pienezza ed anche nei limiti di funzione del Tribunale Amministrativo, i giudici hanno anche dettato che tutte le strutture preesistenti nel territorio dell’ASP 5 (quelle la cui istanza è stata riammessa e quelle che erano state oggetto di autorizzazione che il TAR ha revocato) hanno diritto, parimenti, all’accreditamento dopo aver operato per oltre trent’anni in favore dell’ASP e della Regione; raccogliendo, il TAR medesimo, anche l’appello lanciato dallo stesso Direttore Generale dell’ASP dr.ssa Lucia Di Furia ( che ora, chissà perchè, ha cambiato idea!) nel mese di agosto 2023 che sottolineava la necessità di un ampliamento considerevole dei posti letto ( e non di diminuzione come invece avvenuto!!) essendo la domanda nel territorio quasi completamente insoddisfatta ( sono 900 i pazienti ricoverati fuori Regione e qualche centinaio i pazienti reggini assistiti in altre province della Calabria, oltre ai numerosissimi che non trovano assistenza, come gli enti stessi ammettono).

Orbene, di fronte a siffatta ed ineccepibile sentenza, la valutazione esternata nell’incontro di ieri dai rappresentanti dell’ente pubblico è aberrante (non la definiamo delirante solo per rispetto per i pazienti psichiatrici che delirano, ovviamente inconsapevolmente).

Secondo la dr.ssa Lucia Di Furia ed il sub commissario Esposito la sentenza del TAR, lungi da essere una inevitabile e doverosamente tranciante valutazione dell’operato della pubblica amministrazione, sarebbe una pessima interpretazione della realtà da parte dei giudici, comporterebbe non il ripristino di situazioni di legittimità e legalità nel settore, ma l’inevitabile necessità di chiudere tutte le strutture preesistenti!!

I rappresentanti di ASP e Regione, nel preannunciare la chiusura delle strutture, hanno infatti persino chiesto ai rappresentanti del comune se avessero edifici (!!) a disposizione per trasferire i pazienti. Dovrebbero, doverosamente, dare un’occhiata al’abbecedario della pubblica amministrazione. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse di mezzo la cura di pazienti psichiatrici ed il destino lavorativo di 120 persone.

L’incontro si è così svolto in un clima di tensione; non è stato possibile fare valere le ragioni oggettive, perchè, come ben noto, ad un delirio non è possibile ( anzi è dannoso) replicare con motivazioni logiche. Dure contestazioni sono state avanzate, dai parenti dei pazienti, nei confronti della Dr.ssa Di Furia e del dottore Esposito.

Ringraziamo Sua Eccellenza il Prefetto, che pur in siffatta situazione ha cercato di ricucire le fila del percorso. Ma, ora più che mai, il disegno dell’ente pubblico appare chiaro. Certo resterebbe da capire, da parte delle autorità competenti ma anche da parte di qualcuno che opera con buona volontà nell’ambito di ASP e Regione, perchè, invece di risolvere gravi problemi cagionati da incapacità amministrativa, si pensa di continuare a mandare altri pazienti fuori, ad esempio nella provincia di Cosenza. Ci sono appetiti da soddisfare?”.

Conclude la Cooperativa reggina.

“La Calabria è la cenerentola d’Italia in tante cose, sicuramente il primato vantato nella psichiatria ha un ampio margine su chi occupa il secondo posto.

Da sottolineare come la pochezza amministrativa della Regione si evidenzia anche nelle vigenti linee guida per la psichiatria. Di recente una struttura accreditata (la LIbero Nocera) ed un’associazione di Volontariato (Insieme per la Disabilità) hanno affondato il dito nella piaga facendo notare come la regolamentazione delle strutture residenziali ( quella dei Centri Diurni in Calabria non esiste!) è funzionale alla creazione di nuovi modelli manicomiali, come è avvenuto per la chiusura dei manicomi di Serra D’Aiello e di Girifalco.

Con buona pace della legge Basaglia i nostri amministratori ( diversi dei quali, destinatari di lauti incarichi e compensi, provenienti da altre Regioni) continuano, imperterriti, a calpestare i diritti dei pazienti sanciti dal nostro ordinamento, Chissà perchè …”.