Miramare, Perna a Citynow: ‘Condanna Falcomatà ridicola. Fa bene a non dimettersi’

L'ex vicesindaco ricorda la sua esperienza a Palazzo San Giorgio: "L'amarezza rimane. Non lo rifarei"

Falcomatà Perna

Falcomatà Perna


La vicenda Miramare, se ci si ferma un attimo a riflettere, non ha coinvolto unicamente i diretti imputati a processo, bensì un lungo elenco di persone. Tra queste c’è, di certo, l’ex vice sindaco del Comune di Reggio Calabria Tonino Perna che, all’indomani della sentenza in appello, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CityNow.

Una riflessione sull’ormai celeberrima legge Severino, una passeggiata (forse poco piacevole) sul viale dei ricordi risalenti allo scorso anno quando, senza neanche esser stato avvertito, il professore molto amico di Italo Falcomatà è stato deposto dal proprio incarico insieme ad Armando Neri e sostituito, il primo, da Paolo Brunetti, ed il secondo da Carmelo Versace.

Il prof. Perna sul caso Miramare e la condanna in appello

Da grande ed onesto uomo di cultura, il prof. Perna nell’esprimere un giudizio sui recenti fatti di cronaca non si è lasciato offuscare dai trascorsi personali ed ha confermato quanto già detto in occasione della condanna in primo grado del processo Miramare:

“Trovo la condanna sproporzionata e ridicola, cosi come per Mimmo Lucano, che non ha preso un euro ed ha subito, anch’egli, una condanna pesante. Accanirsi mi sembra una cosa sciocca e priva di senso. Una delibera che è stata anche ritirata, non vedo la sostanza per intervenire in questo modo e poi per dare due volte un anno. Oggi il caso riguarda Falcomatà, ma domani potrebbe capitare a chiunque”.

L’ex vicesindaco aggiunge inoltre:

“Credo non si aspettasse nessuno questa sentenza, nemmeno io. Al di là dei rapporti personali, è il sindaco della città. Se uno ruba o fa reati, lo mandi subito a casa. Ma per questa delibera mi sembra troppo poco. Se si dimette, è ammissione di colpevolezza”.

La legge Severino

“Si dovrebbe riformare da tanto, ma è molto difficile. La “giustizia giusta” è come la pace giusta, quasi impossibile da trovare. Basterebbe almeno migliorarla. Questo problema ce lo trasciniamo da 20 anni, l’aveva proposta Berlusconi che aveva i suoi motivi per suggerirla ma c’era qualcosa di vero”.

Perna, però, non nega l’esistenza di un “problema di identificazione con la città”:

“Reggio dopo avergli dato fiducia e sostenuto, si è disinnamorata. Immagino che la città oggi non sia più con lui, ma non abbiamo certezza”.

Castorina e i brogli

Il professore ha puntato poi i riflettori anche sui presunti brogli che hanno caratterizzato le elezioni comunali 2020 e di cui il consigliere comunale del Partito Democratico sconta ancora le conseguenze:

“Anche per Castorina dico presunzione di innocenza fino all’ultimo. Penso non sia bello quello che sta vivendo, sospeso e fuori dalla sua città. Ci deve essere un limite, e invece non c’è, uno può rimanere sospeso per anni con questa spada di Damocle sulla testa. C’è un grande problema della giustizia da risolvere, anche lo scioglimento per mafia secondo me non va bene, perché poi mandano commissari e si bloccano i Comuni”.

Una cosa, però, è certa: dimenticare non è mai facile. Ed infatti il prof. Perna non nasconde che un po’ di amarezza per i fatti del 2021 c’è ancora.

“Quella rimane, nonostante sia trascorso un anno. Ma da un punto di vista esistenziale sto molto meglio. Prima uscivo di casa, vedevo buche, rifiuti e tanti cittadini senza casa pur essendo in graduatoria, e stavo male. Ero frustrato e mi sentivo impotente. Se rifarei il vice sindaco? Assolutamente no. Da allora, comunque, non ci siamo più visti né incontrati con Falcomatà, quindi non c’è mai stata occasione di confronto o chiarimento”.

Il ruolo dei due facenti funzione

Infine un giudizio sull’operato dei due facenti funzione che, designati dal sindaco sospeso, hanno governato la città negli ultimi 12 mesi:

“Non se la stanno passando bene. Forse qualcosa sta andando meglio, come la raccolta dei rifiuti, ma non posso giudicare con attenzione non essendo più a palazzo San Giorgio. Per certo so – ha concluso Perna ai microfoni di CityNow – che Reggio Calabria è una citta sempre più rassegnata, dove tutti si lamentano ma nessuno fa”.