Reggio tra passato e futuro, Scopelliti: ‘La mia idea di città distrutta. Che fine hanno fatto i 360 milioni della Regione?’
“Cancellata una visione di città moderna e all’avanguardia. Non mi candiderò in Parlamento, mio contributo di idee ed esperienza”, le parole dell'ex Sindaco e Governatore
13 Febbraio 2025 - 20:11 | di Pasquale Romano
![Scopelliti Giuseppe Libro](https://www.citynow.it/wp-content/uploads/sites/5/2024/07/scopelliti-giuseppe-libro.jpeg)
Il Museo del Mare di Zaha Hadid, con la posa della prima pietra ormai imminente, è il progetto chiave per legare metaforicamente il passato al futuro di Reggio Calabria. Progetto nato dall’allora sindaco Giuseppe Scopelliti, era stato in un primo momento definanziato da Falcomatà (che lo definì ‘non una priorità’) e successivamente ripescato dall’attuale amministrazione comunale.
Progetto visionario e futuristico, il Museo del Mare di Zaha Hadid era perfettamente coerente e integrato con l’idea di città, banalmente sintetizzabile in ‘Modello Reggio’, voluta da Scopelliti.
Di quell’idea di città, secondo Scopelliti, faceva parte anche il rilancio del Monastero della Visitazione.
‘Non si capisce più che fine abbia fatto. La nostra idea nasceva dall’idra di far comprendere tutte le opere che non rientravano alla Pinacoteca. L’allora ex assessore Mazzitelli, assieme alla Sovrintendenza, riuscì a recuperare e riqualificare decine e decine di opere, straordinariamente belle.
Il progetto è rimasto incompiuto, come il Tapis Roulant, oggi fermo e con la prima parte ancora da realizzare. Queste opere rappresentano plasticamente la volontà di cancellare una visione. Oggi ho la piena consapevolezza che la mia idea di città è stata massacrata, distrutta.
Nella prima fase di questa amministrazione si è cercato solo di demolire il Modello Reggio e Giuseppe Scopelliti, adesso invece vediamo una sorta di ‘pentimento’. Ma chi ha visione costruisce un modello di città, chi è miope sa soltanto scopiazzare”, la stilettata di Scopelliti.
Modello Reggio significava soprattutto turismo, vocazione che la città fa fatica a metabolizzare e rendere asset principale.
“Attraverso dei dottorati di ricerca che portarono ad alcuni progetti da realizzare, avevamo previsto la chiusura delle scuole sul Lungomare, prevedendo strutture ricettive, hotel e Bnb nel centro storico della città. Anche su questo versante, non mi sembra ci siano state novità.
Se non hai memoria storica e ti limiti semplicemente a cancellare chi ti aveva preceduto, costruire una visione poi diventa complicato. Il Modello Reggio, attualizzato e seguendo le dinamiche di questo momento storico, sarebbe ancora attuale e vivo. In poche parole, noi volevamo realizzare una città europea, mediterranea e all’avanguardia”, ricorda Scopelliti.
L’ex Sindaco e Governatore preferisce non addentrarsi sulle polemiche relative all’Alta Velocità in Calabria, con il botta e risposta tra il sindaco Falcomatà e il centrodestra. ‘Non mi interessano queste diatribe. Sono convinto però che il Governo Meloni saprà dare le risposte adeguate alle necessità del territorio e lo sta già facendo’.
Il termine ‘risorse’ evidentemente accende una lampadina nella memoria di Scopelliti.
“Ricordo che da Governatore della Calabria, riuscii a far arrivare ben 360 milioni a Reggio Calabria. Risorse importanti relative a diversi interventi, penso alla mobilità per esempio, ma anche a collettare in modo adeguato zone della città quali ad esempio Ravagnese. Penso che di quei 360 milioni di euro si sia speso poco e nulla, mi piacerebbe sapere che fine hanno fatto. E’ la dimostrazione di un fallimento amministrativo”.
Si conosce alla perfezione il passato politico di Scopelliti, dall’ascesa fragorosa alla caduta improvvisa, complici le beghe giudiziarie. Il presente lo vede impegnato in ‘semplici’ presentazioni di libri ed eventi, ma cosa c’è davvero nel suo futuro?
“Giuseppe Scopelliti è troppo avanti per non capire che in politica c’è un tempo per ogni cosa. Lui sa che ha fatto il suo tempo, lo sa benissimo e lo dice lui stesso. Questo non esclude che possa dare un contributo in un altro modo.
Credo sarebbe giusto per la sua carriera e per quello che ha subito ingiustamente, lui e la città, che possa approdare in Parlamento anche se non so con quale partito”. Queste le parole di Massimo Ripepi nel corso della trasmissione di CityNow ‘Live Break’.
Il diretto interessato chiarisce rispetto alle proprie ambizioni, ribadendo quanto già espresso in questi mesi.
“Ringrazio Massimo Ripepi per l’affetto che mi manifesta in ogni occasione. Come ho avuto già modo di dichiarare, non sono interessato a cariche elettive. Quando chiamato, per interviste o eventi, non mi tiro mai indietro.
Il mio interesse -specifica- è far si che gli sforzi di chi ha lavorato per il bene della città non siano sprecati. Se posso offrire un piccolo contributo al centrodestra in termini di idee ed esperienza, sarò felice. Io candidato in Parlamento? Non ci penso nemmeno lontanamente”.