Commissariamento Fondazione Alvaro, Zavettieri: ‘Scelta sconsiderata e vergognosa’
L’ex sindaco di Bova Marina interviene davanti alla casa-museo: “Atto sconsiderato e offensivo verso la Calabria"
18 Aprile 2025 - 07:15 | di Eva Curatola

A pochi giorni dallo scioglimento della Fondazione Corrado Alvaro, nel giorno dell’anniversario della nascita del grande scrittore calabrese, continua a farsi sentire l’indignazione di intellettuali, cittadini e rappresentanti delle istituzioni. Ad intervenire, con parole forti, è stato Saverio Zavettieri, ex sindaco di Bova Marina, che ha preso parte all’incontro promosso dal Comitato 15 Aprile davanti alla casa-museo di Corrado Alvaro.
Un momento di riflessione collettiva, ma anche di forte denuncia civile e politica, che ha visto Zavettieri alzare il tono contro una decisione che definisce senza mezzi termini: “sconsiderata e vergognosa”.
Zavettieri: “Uno Stato che abbandona la cultura e il Sud”
“I giornalisti qui presenti oggi dovrebbe inquadrare la porta chiusa della Fondazione, chiusa non per volontà di un popolo, ma per un decreto assurdo, inaccettabile, firmato da un prefetto che ha colpito non solo San Luca, ma l’intera Calabria”, ha affermato Zavettieri, sottolineando come questa decisione vada letta in chiave più ampia, come un attacco politico e simbolico ad una terra già profondamente ferita.
“Non si è voluto sciogliere una fondazione. Si è voluto lanciare un messaggio devastante: che anche una fondazione culturale può essere considerata infiltrata. E se è così, allora è come dire che tutta la Calabria è infiltrata. È inaccettabile”.
Zavettieri ha denunciato l’assenza delle istituzioni all’evento, ad eccezione dell’europarlamentare Mimmo Lucano, presente nonostante le sue posizioni politiche divergenti.
“Non c’è un sindaco, un consigliere regionale, un parlamentare. Vi chiedete perché? Dove sono i rappresentanti del territorio? È il silenzio delle istituzioni a essere più assordante del decreto”.
“Serve una lotta politica vera, non la rassegnazione”
L’ex primo cittadino ha invitato il Comitato 15 Aprile a formalizzarsi, strutturarsi e portare avanti una vera battaglia politica, non solo amministrativa:
“Il ricorso al TAR è giusto e do la mia totale solidarietà, ma dobbiamo fare di più. Se le istituzioni e i sindacati si girano dall’altra parte, allora dobbiamo organizzarci come cittadini. I comitati diventano l’unico strumento di resistenza democratica”.
E lancia anche una proposta concreta:
“Avviamo una sottoscrizione popolare. Perché è offensivo e mortificante che si sciolga una fondazione culturale per 10.000 euro di bilancio. È qui che dovevano intervenire il sindaco della Città Metropolitana, l’assessore regionale alla cultura. Bastava dire: ci sono i soldi, la Fondazione deve andare avanti”.
“Il commissariamento è uno schiaffo alla democrazia”
Zavettieri ha poi puntato il dito contro quello che definisce “lo strapotere di un funzionario di Governo”, ovvero il prefetto, capace – a suo dire – di prendere decisioni illegittime, senza opposizione politica.
“In quale altra regione d’Italia è mai stata sciolta una fondazione culturale? Nessuna. Perché proprio qui, in Calabria? Quale messaggio si vuole far passare? Che qui tutto è permesso, che lo Stato di diritto non esiste?”.
Una battaglia che non finisce qui
L’intervento di Zavettieri ha riportato al centro dell’attenzione non solo la sorte della Fondazione Corrado Alvaro, ma anche il senso più profondo di appartenenza, dignità e riscatto. Quella che si è aperta il 15 aprile a San Luca non è soltanto una ferita per il mondo culturale calabrese, ma una sfida collettiva: far sentire la voce di una regione che non accetta più di essere trattata come terra da commissariare, ma come terra da costruire, insieme, attraverso la cultura e la partecipazione.
