Maria Antonietta Rositani e Tina Montinaro premiate con lo ‘Sciammisciu d’oro’

Il premio di Bagnara va alle donne che con coraggio e tenacia hanno deciso di continuare a lottare, Di seguito i toccanti interventi


«Non ci hanno fermato, non ci hanno fatto niente. Sono loro che se ne devono andare. Sono pochi e sono vigliacchi e lo dimostrano in ogni modo che sono vigliacchi. C’è una frase che si addice a queste persone. I palermitani dicono su nuddu mischiati cu niente. Questo sono e siamo noi donne ad andare avanti». 

Con queste parole Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro capo scorta di Falcone scomparso quel maledetto 23 maggio del 1992 durante la strage di Capaci, ha incoraggiato i tanti giovani, e non solo, presenti ieri sera in piazza Matteotti per assistere alla sesta edizione dello “Sciammisciu d’Oro”. Una premiazione che va oltre i confini della Calabria, infatti,  l’assessore Silvana Ruggiero che ha fortemente voluto premiare la Montinaro, ha intravisto nel suo coraggio e nella sua tenacia quei tratti che caratterizzano la calabresità femminile.

«È un premio molto importante – ha confermato sul palco la Montinaro e ne sono onorata perché la bagnarota ha una storia e poi è quella che sono io. Le donne quando vogliono sanno venir fuori e combattere. Io sono 27 anni, da quando manca mio marito, continuo la sua battaglia e dico sempre ai giovani che noi a quei tempi abbiamo avuto una guerra e mio marito ha perso la battaglia. I giovani devono essere diversi da quello che siamo stati noi. Dobbiamo lottare per la verità perché non c’è giustizia senza verità». 

A premiarla il sostituto procuratore della DDA di Reggio Calabria Stefano Musolino che, dopo aver letto le motivazioni del premio, ha ringraziato la sua scorta e accolto la volontà della Montinaro di portare il suo progetto itinerante tra le scuole d’Italia anche nella provincia di Reggio Calabria perché così «la “Quarto Savona quindici” nome in codice dell’auto che scortava Falcone, continuerà a girare e portare avanti la lotta a quelli che io non definisco uomini».

Attimi toccanti, pugni allo stomaco che hanno tenuto i tanti presenti incollati alle sedie tra una lacrima e un applauso. Un boato, “forza guerriera” è risuonato quando Maria Antonietta Rositani è intervenuta con un messaggio vocale inviato all’assessore Ruggiero. Sua figlia Annie ha ritirato per lei il premio ma le parole della Rositano risonano ancora:

«Non abbiate paura, denunciate. Io sono viva e combatto perché nessun uomo può dirci “sei mia”. Sono onorata di ricevere questo premio e ringrazio l’assessore Ruggiero per aver pensato a me. Sono contenta che tra la folla ad ascoltare la voce della mamma ci sia il mio piccolo figlio che non vedo da due mesi». 

Emozioni allo stato puro intervallati da piacevoli momenti di spettacolo. L’assessore Ruggiero per questa sesta edizione ha osato tanto portando a Bagnara donne simbolo di una lotta senza fine e tra queste si colloca Stefania Gurnari una mamma coraggio che ha visto suo figlio Antonio rischiare di morire tra le sue braccia per un proiettile non destinato a lui. Non si è arresa Stefania e ancora oggi a testa alta porta avanti la sua lotta.

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«Io ho deciso di rimanere nella mia terra a Melito perché sono certa – ha ribadito la Gurnariche la Calabria è fatta per la maggioranza di gente onesta e per bene e sono i mafiosi a doversene andare non noi».

Un esempio di calabresità femminile dietro l’altro, tante le premiate in diversi settori, premio alla memoria della maestra Golotta, a Mimma Triglia il cui volto è diventato l’icona della Bagnarota nel mondo, all’imprenditrice Rita Licastro, alla prima presidente donna della società di mutuo soccorso Mimma Garoffalo, alla giornalista ficcanaso che ha osato approfondire con inchieste e libri temi scomodi come le ecomafie Manuela Iatì, ad Albina Varano mamma e donna dalla straordinaria tenacia che porta in giro il suo messaggio di positività perché lei, dopo aver subito un delicato trapianto di fegato, ha generato la vita andando contro ogni consiglio medico perché «l’amore genera amore e donare gli organi è un gesto d’immensa umanità», all’atleta di sitting volley Raffaella Battaglia arruolata nella nazionale femminile e reduce dalla medaglia d’argento agli europei alla quale la Ruggiero ha riservato un regalo particolare, infatti, l’onorevole Giusy Versace ha fatto gli imbocca a lupo a Raffaella, tramite un video messaggio, per il prossimo importante appuntamento a Tokyo e si è concluso in bellezza con il premio alla memoria dell’immortale Mia Martini che, ha annunciato il sindaco Gregorio Frosina, presto tornerà a Bagnara dove saranno custodite le sue ceneri.

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Un successo enorme targato Ruggiero che con commozione evidente ha accolto le sue ospiti ricordando il valore di questo premio.

«Per me la calabresità femminile è una marcia in più che va riconosciuta a tutte quelle donne che, come le nostre premiate di questa edizione, hanno avuto la caparbietà, la forza e la tenacia di non piegarsi di fronte alle difficoltà. Adesso lavoriamo alle settima edizione perché i messaggi positivi che ogni anno vengono fuori durante le premiazioni non possono e non devono finire qui».

Il sogno della Ruggiero diventa realtà e la folla, così come le premiate, hanno reso onore al suo sforzo dimostrato nella grande organizzazione che ogni anno porta a Bagnara la parte migliore della Calabria e non solo.