Sant’Agata del Bianco: 69enne arrestato con fucile e cartucce illegali
Fucile clandestino e cartucce nascoste in un tubo PVC. Il resoconto dell'operazione
31 Dicembre 2024 - 14:39 | Comunicato Stampa
Un’operazione di controllo straordinario sul territorio si è conclusa con l’arresto di un uomo di 69 anni, sorpreso a Sant’Agata del Bianco dai Carabinieri in possesso di un fucile da caccia con matricola abrasa e quasi 70 cartucce detenute illegalmente.
L’intervento, condotto dai militari della Compagnia di Bianco insieme allo Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria”, si inserisce nel piano di contrasto al fenomeno delle armi clandestine, una piaga che continua a destare allarme sociale.
Dettagli dell’operazione
L’uomo è stato fermato in un’area rurale isolata dove i militari, insospettiti dal suo comportamento nervoso, hanno controllato l’arma che aveva con sé, scoprendo che la matricola era stata cancellata.
Durante il controllo, l’uomo ha consegnato altre munizioni che aveva nascosto in un tubo di PVC vicino al luogo del fermo, nel tentativo di eludere ulteriori verifiche.
Le munizioni e l’arma sequestrate sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli accertamenti del caso, mentre il 69enne è stato dichiarato in stato d’arresto e dovrà rispondere dell’accusa di detenzione illegale di arma clandestina e munizioni.
L’impegno dell’Arma contro le armi clandestine
L’operazione rientra nel più ampio impegno dell’Arma dei Carabinieri contro la diffusione delle armi clandestine, una realtà che alimenta il crimine organizzato e mette a rischio la sicurezza delle comunità locali.
Grazie anche al supporto delle unità specializzate come lo Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria”, i militari continuano a effettuare controlli mirati per individuare e sequestrare armi illegali, confermandosi un punto di riferimento per garantire legalità e tutela dei cittadini, soprattutto in aree sensibili come quelle montane del territorio calabrese.
Presunzione di innocenza
Trattandosi di procedimento in fase di indagini preliminari, per l’arrestato vige il principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva.