Sanremo 2019, Loredana Bertè: “Speravo di vincere per riscattare mia sorella Mimì”

Loredana Bertè racconta il suo Sanremo 2019: "Mi sono trovata bene, ma ne sono uscita con le ossa rotte e con un innegabile senso di ingiustizia"


Calato il sipario e spente le luci del Teatro Ariston, ciò che resta della 69 edizione del Festival di Sanremo sono le parole dei partecipanti. Quelle che saltano all’occhio e colpiscono l’attenzione sono di certo quelle di Loredana Bertè.

Reggina di nascita, ma cittadina del mondo, così si definisce la cantante al Corriere della Sera a cui racconta l’ultima esperienza sanremese.

«Credo che vedere il pubblico dell’Ariston in piedi sia il sogno di qualsiasi artista; e per me si sono alzati tre volte. È stata un’esperienza nuova per me. Molto emozionante, davvero».

La Bertè è infatti l’artista che secondo il pubblico avrebbe dovuto vincere questa edizione del festival della musica italiana. Una vittoria che purtroppo non è arrivata.

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«Mi hanno regalato anche dei veri cori da stadio! Sinceramente non mi aspettavo che non mi facessero salire sul podio. E, sì, speravo di vincere anche per riscattare mia sorella Mimì».

Loredana Bertè continua la sua confessione affermando:

«Sono venuta a Sanremo per chiudere un cerchio, e credo di aver ottenuto più di quanto qualsiasi artista potrebbe chiedere…».

La discrepanza tra l’applauso del pubblico e il mancato risultato finale ha segnato molto la Bertè così come altri artisti arrivati in cima alla classifica del Festival.

«A me però sul podio manco mi ci hanno fatto arrivare…».

Loredana ha qualcosa da dire anche sulle giurie e sul modo in cui il festival è strutturato:

«Io credo che sarebbe fondamentale che la giuria d’onore fosse composta da addetti ai lavori: musicisti, manager, produttori, dj. E sarebbe bello che i voti fossero palesi».

Nell’intervista al Corriere della Sera, Loredana Bertè parla anche di Claudio Baglioni:

« Ci conosciamo sin da giovani, nel suo Sanremo mi sono trovata bene. Però ne sono uscita con le ossa rotte. E con un innegabile senso di ingiustizia».

Rivedere dunque la Bertè al Festival della canzone italiana è solo un’utopia?

«Come concorrente, no. Forse come super ospite, non so».

Immancabile è il ricordo alla sorella Mia Martini:

«La ricordo nei nostri viaggi in autostop, nei tantissimi concerti che abbiamo visto insieme, nelle scorribande notturne in cerca di gloria. Mimì era una donna molto intelligente e sensibile. Era lei la vera “pazza” tra di noi. Mi manca disperatamente, tutti i giorni della mia vita».

Fonte: Corriere della Sera

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