Sanità, il sindaco Falcomatà: ‘Altro che Calabria straordinaria. Qui, ancora oggi, si muore per un’infezione’

"È primavera ma la sanità calabrese vive un inverno più freddo di sempre", le parole del sindaco

falcomata occhiuto

«Mentre parliamo di Sanità in Calabria, siamo costretti a dover registrare l’ennesimo episodio di forte criticità con l’elisoccorso che, a Crotone, non è riuscito a soccorrere un bimbo di 3 mesi perché privo di carburante. Questo, purtroppo, è solo l’ennesimo episodio di tanti che si sono consumati in una Calabria spesso narrata, usando le parole del Governatore Roberto Occhiuto, come “straordinaria”. Invece, quanto accaduto a Crotone, ci ricorda che la nostra terra precipita sempre di più sui temi che riguardano la carne viva delle persone e ci impediscono la possibilità di immaginare e costruire un futuro in questa regione». Lo ha detto il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, intervenendo all’incontro sul sistema sanitario calabrese promosso dal Movimento 5 Stelle che, a Palazzo San Giorgio, ha riunito, fra gli altri, i parlamentari Anna Laura Orrico, Vittoria Baldino, Andrea Quartini e l’ex senatore Giuseppe Auddino.

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Commissariamenti e promesse mancate

«La nostra – ha sottolineato Falcomatà – è la regione dei commissariamenti, ovvero di quelle pratiche che dovrebbero rappresentare una parentesi nella vita democratica di un Paese e delle sue istituzioni, ma che qui stanno diventando la normalità. Così, l’annuncio della fine del commissariamento di Occhiuto viene puntualmente smentito dall’ulteriore dichiarazione dello stato d’emergenza che interessa i nostri ospedali».

Un commissariamento, ha ricordato il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, che «nasce nel 2007 con la previsione della realizzazione di quattro grandi ospedali in Calabria che, però, non hanno mai visto la luce, comportando l’aggravamento del sistema e disattendendo aspettative ed esigenze dei cittadini calabresi».

Spese in aumento e sanità territoriale in declino

«Di quel programma – ha proseguito – vecchio ormai di 20 anni, restano progetti vetusti e l’aumento esponenziale della spesa. Basti pensare all’ospedale di Palmi, il cui costo partiva da 66 milioni di euro, diventati 152 milioni nel 2015 ed, oggi, arrivati a 140 milioni».

Un quadro critico e allarmante

«La Calabria – ha proseguito Falcomatà – è una regione in cui la sanità territoriale è totalmente diversificata, dove sotto la parola “razionalizzazione” chiudono gli ambulatori, le guardie mediche, le ambulanze vanno in giro senza medici. La situazione della psichiatria è al collasso. Nei nostri ospedali, ancora oggi, si muore per un’infezione».

Conclusione: la sanità calabrese nel suo “inverno”

«Oggi è primavera – ha concluso Giuseppe Falcomatà – ma la sanità calabrese vive nell’inverno più freddo di sempre».

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