Sanità in Calabria, il Pd: ‘Occhiuto ha mentito, ora si dimetta’
Il Governo interviene sulla sanità calabrese dichiarando l’emergenza. Il Pd: “Bugie smascherate, Occhiuto deve lasciare l’incarico”.
08 Marzo 2025 - 10:19 | Comunicato Stampa

Il Partito Democratico della Calabria attacca duramente il presidente della Regione e commissario alla Sanità, Roberto Occhiuto, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria per la Calabria da parte del Consiglio dei Ministri.
“Il Governo smentisce il commissario alla Sanità calabrese con la dichiarazione dello stato di emergenza per le criticità del sistema ospedaliero regionale. È un fatto gravissimo: significa che Roberto Occhiuto ha mentito senza controllo”.
Pd Calabria: “Per tre anni abbiamo denunciato le criticità della sanità regionale”
In una nota, il Pd Calabria evidenzia come le problematiche del sistema ospedaliero calabrese siano state più volte denunciate, senza ottenere risposte concrete:
“Per tre anni, abbiamo denunciato inascoltati i ritardi, le omissioni, gli errori, le carenze e le bugie riguardo alla gestione della sanità regionale. Ora la verità è venuta a galla”.
Il partito sottolinea che le proprie denunce sono state confermate anche durante il tour tra le strutture ospedaliere calabresi, dove sono emerse:
- Gravi carenze di personale
- Strutture sanitarie inadeguate
- Gestione inefficace della sanità regionale
Emergenza sanitaria in Calabria: il Consiglio dei Ministri interviene
Secondo il Pd, la decisione del Consiglio dei Ministri di dichiarare lo stato di emergenza sanitaria in Calabria rappresenta una bocciatura diretta dell’operato di Occhiuto.
“Ora la verità è emersa e il Consiglio dei Ministri ha dovuto assumere un provvedimento straordinario per tamponare la situazione sanitaria disastrosa della Regione Calabria”.
“Occhiuto lasci l’incarico di commissario alla Sanità”
Il Partito Democratico della Calabria conclude chiedendo le dimissioni immediate di Occhiuto dal ruolo di commissario alla Sanità:
“Per salvare la faccia, Occhiuto dovrebbe immediatamente lasciare l’incarico di commissario alla Sanità”.
