San Luca, bravo Klaus Davi ma perchè l’antimafia tace?

A undici anni dall'ultima elezione a San Luca si torna a votare


Il Secolo d’Italia diretto da Francesco Storace, organo della Fondazione di An, saluta positivamente la notizia che a San Luca si torni a votare. In un corsivo pubblicato dal quotidiano si legge:

«La politica italiana dovrebbe dire grazie a Klaus Davi. In un comune piccolo e tristemente noto come San Luca, a distanza di ben undici anni, si tornerà ad avere un sindaco e un’amministrazione comunale. Sarà il popolo a decidere chi governa e non più le istituzioni con i soliti commissari prefettizi. San Luca, nella Locride, al centro di una guerra di ‘ndrangheta per troppi anni, era il simbolo della paura. Non si presentavano le liste, non c’era mai quorum. Ora ce ne saranno due e comunque vada ci sarà il vincitore, ci sarà la maggioranza, ci sarà la minoranza.

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Klaus Davi, massmediologo noto al grande pubblico, ci ha scommesso con tenacia ed è riuscito nell’obiettivo di garantire un governo democratico del paese.

E oggi parla apertamente di “miracolo”: Bruno Bartolo, il concorrente “rivale”, e lui stesso, alla guida della sua lista, consentiranno “l’esercizio della democrazia, sostenuti dall’ampia partecipazione della popolazione”.

Sono due le liste, entrambe civiche, che si confronteranno nella sfida elettorale.

Ma a undici anni dall’ultima elezione, stanno tutti zitti. Persino il ciarliero presidente della commissione antimafia, Nicola Morra, fa silenzio, non dice una parola. Invece, dovreste almeno stringere la mano a Davi e al e al suo concorrente in questa competizione. È una vergogna questo silenzio».

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