Salvatore Soviero, un portiere fuori dai pali
Salvatore Soviero: classe '73, nato a Nola, ha incrociato il suo percorso con quello della Reggina nel 2004, tappa di mezzo di un trittico calabrese che lo ha visto anche a Cosenza e Crotone
03 Ottobre 2018 - 17:57 | di Vincenzo Comi
‘I portieri sono tutti matti’. Chi non fa certamente eccezione ad una delle tante frasi fatte legate al mondo del calcio è certamente Salvatore Soviero. Classe ’73, nato a Nola, Soviero ha incrociato il suo percorso con quello della Reggina nel 2004, tappa di mezzo di un trittico calabrese che lo ha visto vestire anche le maglie di Cosenza e Crotone.
L’esordio in amaranto è di quelli indimenticabili, marchiati a fuoco nella storia della Reggina. Era il 6 novembre 2004, al Granillo arriva la Juventus di Capello, corazzata capace solo a vincere.
In novanta minuti accade di tutto: la squadra di Mazzarri ribalta in modo incredibile il pronostico, superando i bianconeri per 2 a 1, grazie alle reti di Colucci e Zamboni. E’ lo stesso Reggina–Juventus passato tristemente alla storia anche per i fatti di Calciopoli, proprio quella sera infatti Luciano Moggi avrebbe chiuso l’arbitro Paparesta negli spogliatoi, episodio sempre smentito dai diretti interessati.
In campo polemiche, nervosismo e gesti rimasti nella galleria della storia amaranto in serie A, come la mano portata vicino all’orecchio proprio da Soviero, che con un movimento inequivocabile si rivolge a Del Piero ‘consigliandone’ i gusti sessuali. E’ solo uno dei tanti episodi che hanno caratterizzato la carriera di Soviero, tra ‘insulti multilingua’ ai guardialinee e risse inqualificabili.
Una sola la stagione trascorsa da Soviero in maglia amaranto (con salvezza centrata dalla formazione allora allenata da Mazzarri) prima del trasferimento a Crotone. Nel 2009-2010, con la maglia della Juve Stabia, l’ultima esperienza in campo di una lunga carriera, iniziata nel lontano 1990 con l’Acerrana. Poche e tutte nelle categorie dilettantistiche le esperienze da allenatore di Soviero,
L’ex estremo difensore di recente non ha lesinato, interpellato in merito all’attuale situazione della Reggina, una velata critica al management: “Per vincere i campionati oltre alle risorse serve gente di qualità, abituata alle vittorie. Vincere con una banda di ragazzini è un evento che può succedere una volta ogni venti campionati, non si può improvvisare”.
DAL CAMPO ALLA TV
Cosa fa Soviero oggi? Il web e la tv lo hanno rilanciato, grazie ad una simpatia naturale e il ‘faccione’ a metà tra un pugile a fine carriera e Bud Spencer. Presenza fissa della trasmissione ‘Quelli che il calcio’, Soviero in più di un’occasione ha seguito dall’Arechi le gare della Salernitana, una delle poche squadre in carriera in cui è riuscito a contenere la sua esuberanza per più di una stagione.
La seguitissima pagina Facebook ‘Calciatori Brutti‘ ne ha fatto leader e capitano di un’immaginaria Italia presente agli ultimi mondiali, qui il video.