Dentro i bilanci della Sacal: come è diventata una società a maggioranza privata
Dal boom di 'Lamezia Sviluppo' alla domanda principe: perchè Reggio Calabria non è entrata in società?
13 Novembre 2021 - 21:39 | di Pasquale Romano
Dalle parole del Governatore Occhiuto, nelle ultime 24 ore si è scatenato un enorme dibattito attorno a Sacal e alla maggioranza diventata privata. L’intervento del presidente della Regione Calabria è stato importante per riportare al centro dell’attualità una vicenda che in realtà ha qualche mese.
Bisogna tornare indietro all’estate 2021, precisamente all’assemblea straordinaria del 7 luglio di Sacal, e che ha visto la società che gestisce gli scali calabresi “aumentare il capitale sociale a pagamento di nominali euro 10.000.331,00, mediante emissione di numero 19.343 azioni ordinarie, ciascuna del valore nominale di euro 517,00 da offrirsi a tutti gli aventi diritto, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2441 codice civile, in proporzione al numero di azioni già possedute e da liberarsi in denaro, con versamento di un importo pari al 100%.
Nella stessa seduta assembleare è intervenuto il Presidente del Collegio Sindacale “esortando anche in questa sede gli azionisti a votare a favore dell’aumento di capitale sociale con mezzi propri dal momento che in difetto si dovrà procedere allo scioglimento con messa in liquidazione della società ovvero al ricorso di diversa proceduta ove applicabile”.
Il buco nel bilancio
Sacal presentava una situazione economico-finanziaria complicata, difficoltà derivanti “dalle perdite di esercizio negli anni 2020 e 2021, per effetto della crisi pandemica, che ha visto nel 2020 una riduzione del traffico aereo di passeggeri in misura del 72,5%. La società in precedenza, con riferimento ai risultati di esercizio del precedente triennio, presentava risultati positivi con trend crescente”.
anno 2019: € 1.027.089,00;
anno 2018: € 777.674,00;
anno 2017: € 48.824,00.
Si è ritenuto quindi necessario sostenere Sacal nella fase di crisi, ed evitare la messa in liquidazione. “Pesanti le conseguenze che una anche temporanea interruzione dell’esercizio delle funzioni di gestione aeroportuale potrebbe causare, sia per il patrimonio regionale, in considerazione della capacità di produzione di utili che la società ha dimostrato di avere”. Probabilmente questo il passaggio chiave che ha indotto la società a diventare (attraverso la sottoscrizione dell’aumento di capitale) a maggioranza privata.
Come ha fatto Sacal a diventare una società a maggioranza privata? I grafici riportati in questa pagina chiariscono quanto accaduto. Al 29\07\2020, Lamezia Sviluppo era il socio di maggioranza con il 29,29%, seguita dal Comune di Lamezia e la Provincia di Catanzaro (rispettivamente il 19,21% e 10,69%), subito fuori dal podio la Regione Calabria con il 9.27%.
Dopo l’aumento di capitale dei mesi scorsi, la situazione è decisamente cambiata. Lamezia Sviluppo è ‘volata’ al 51.96%, unico socio ad aver aumentato le proprie quote rispetto all’anno precedente. Per tutti gli altri soci, diminuita la percentuale rispetto all’anno precedente: -4% per la Provincia di Catanzaro e Aeroporti Roma Spa, -2% per Ubi Banca e Comune di Catanzaro, addirittura -8% per Comune di Lamezia.
Nel dettaglio rispetto all’aumento di capitale di alcuni soci, la Regione Calabria ha mantenuto il 9% di competenza in maniera proporzionale al numero di quote già possedute. Per l’esercizio finanziario 2021 la spesa complessiva della Regione è stata di 927.421,60, di 150 mila euro invece l’investimento del Comune di Lamezia Terme. Il boom di Lamezia Sviluppo è evidente osservando l’aumento del numero di azioni: dalle 7.886 del 2020, la società è passata a 24.039 nel 2021.
Al terremoto delle ultime 24 ore, che ha visto anche Enac chiedere la revoca della concessione a Sacal relativamente allo scalo di Lamezia e con diverse prese di posizione (tra queste quella ferma e dura del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà), Sacal ha risposto con un comunicato che si può riassumere facilmente in due punti. La società che gestisce gli scali calabresi ha sottolineato che l’aumento di capitale a ‘trazione privata’ si è resa obbligatoria alla luce del buco finanziario che aveva portato Sacal ad un passo dalla liquidazione, con i soci pubblichi che invece non hanno voluto o potuto “sottoscrivere, in tutto ovvero in parte, le quote di rispettiva competenza”.
“Sacal ha già provveduto a fornire all’ENAC i riscontri richiesti con comunicazioni formali alla stessa tempestivamente trasmesse a mezzo PEC, comunicazioni con le quali la Società ha manifestato la propria piena disponibilità a rendere qualsiasi eventuale ulteriore chiarimento ovvero interlocuzione ritenuti utili e/o opportuni”, si legge nel comunicato.
Tra le domande rimaste ancora inevase, la maggior parte riguardano il lato politico della vicenda, spesso e volentieri preponderante quando si tratta di indagare negli abissi di problematiche e disservizi.
“In questi anni abbiamo assistito a tante conferenze stampa poco tecniche e molto politiche, con disegnini da bambini delle scuole elementari”, ha dichiarato il sindaco Falcomatà, volendo così rinverdire l’oramai antica querelle che vede protagonisti sul ring Sacal da un lato (con il presidente De Metrio che ha raccolto nel frattempo l’eredità di De Felice) e Città Metropolitana dall’altro.
Proprio alle due contendenti è legato uno dei principali interrogativi: se Sacal aveva e ha (come i bilanci urlano) grossi problemi economici, perchè non si è favorito l’ingresso in società della Città Metropolitana di Reggio Calabria come richiesto più volte e con forza dalla Metrocity? Domanda che si potrebbe facilmente capovolgere a seconda dei punti di vista: la Città Metropolitana ha mai avuto davvero la volontà di entrare in Sacal?
Domande dalle quali si potrebbe capire, grazie a risposte svestite da qualsiasi connotazione politica, almeno in parte le motivazioni che hanno portato oggi Sacal a diventare una società a maggioranza privata. Per la rabbia di chiunque, cittadini e forze politiche. Quest’ultime però (in modo trasversale e proporzionale rispetto alle dichiarazioni che hanno ingolfato l’etere nelle ultime 24 ore) non sembrerebbero aver compiuto il loro dovere sino in fondo…