S. Agata, Campolo: ‘Brividi ed emozioni. Una grande palestra di vita’
Il reggino cresciuto nel settore giovanile amaranto, poi arrivato in serie A
05 Luglio 2019 - 09:40 | redazione
S. Agata fucina di giovani talenti che negli anni hanno avuto la possibilità di calcare palcoscenici di altissimo livello. Tutto nasce da quel settore giovanile che l’Italia intera invidiava e che oggi il presidente Gallo vorrebbe tornasse a quegli standard. Proseguono i lavori di sistemazione per rendere la struttura accogliente e soprattutto fruibile, in modo particolare i due campi dove si allenerà la prima squadra.
I diretti protagonisti Missiroli, Belardi e Barillà hanno raccontato il loro percorso, oggi tocca al reggino Sergio Campolo: “Il S. Agata è un insieme di emozioni, ricordi, brividi, l’inizio di tutto, ma anche una palestra di vita. Dopo gli ultimi anni caratterizzati da troppe vicissitudini, spero che stavolta la situazioni si sia stabilizzata e quindi il centro sportivo torni giustamente ad essere la casa della Reggina.
All’interno di questa struttura si è sempre respirata un’aria particolare, è tutto speciale. Abbiamo imparato regole, comportamenti, siamo cresciuti come calciatori ma soprattutto come uomini.
Diventare calciatore non è semplice. Le qualità sicuramente sono alla base, poi il sacrificio, la voglia di arrivare e quel pizzico di fortuna rappresentato dal momento, cioè essere al posto giusto nel momento giusto. La Reggina negli anni ha creato talenti che hanno fruttato anche tanto a livello economico. Perchè quella società non aveva una grande forza sotto questo aspetto come quella attuale, ma idee, competenze e capacità”.