Ruggero Pegna risponde alla replica del Comune e invita il sindaco ad incontrare i promoter


Il promoter Ruggero Pegna, organizzatore di trenta edizioni di Fatti di Musica, socio fondatore e tre volte dirigente nazionale di Assomusica, membro della Consulta Ministeriale per i Problemi dello Spettacolo, risponde così al Comune di Reggio.

“Ho letto la replica del Comune alle mie puntuali e documentate denunce in merito ai disagi subiti in occasione dello spettacolo Notre Dame De Paris, a causa di negligenza nella manutenzione della struttura e sottovalutazione dell’evento da parte degli uffici comunali.

Una replica triste, con un lungo sproloquio di vuoti aspetti burocratici, peraltro completamente infondati, rispetto all’eccezionalità dell’evento da ogni punto di vista: culturale,  mediatico,  artistico, d’immagine e per le molteplici ricadute positive per la città’ prodotte da un record di presenze da tutto il Sud. Un evento che, piuttosto, avrebbe meritato il plauso dell’Ente e la più fattiva collaborazione, come ha fatto a titolo personale l’assessore alla Cultura Patrizia Nardi, artefice del ritorno dei principali promoter a Reggio con la sua disponibilità al dialogo sui temi reali.

Da tale nota, esplicitamente ostile, sembra che il Comune abbia dovuto subire e patire per lo svolgimento dell’evento, autorizzato solo per motivi di ordine pubblico. Forse chi ha redatto tale nota non si rende conto della gravità di tale affermazione, in disprezzo ad ogni logica di politica culturale, di promozione del territorio e dell’accoglienza.

Ostilità incomprensibile anche verso il sottoscritto, responsabile di aver organizzato a Reggio i più grandi eventi di sempre, da Sting a Mark Konpfler ad Elton John, passando da tutti i big della musica italiana. Ostilità incomprensibile verso chi, solo negli ultimi due anni, con questa amministrazione, e a costo zero per essa, ha colmato la domanda di grandi eventi a Reggio, organizzando tra teatro e palasport numerosissimi eventi a proprio rischio: Pfm con Vecchioni, Sergio Cammariere, Cristiano De Andrè, le grandi opere Promessi Sposi, Romeo e Giulietta, Notre Dame De Paris ed ancora Aldo Giovanni e Giacomo, Caparezza, Ezio Bosso, Paolo Conte, i prossimi Arturo Brachetti e J-Ax & Fedez, ecc.

In merito ai contenuti della nota, per lo più di sconsolante profilo burocratico, mi tocca, purtroppo, smentire puntualmente tutte le inesattezze e precisare quanto segue:

1)      Non è vero che non sia stato trasmesso al Comune il contratto di disponibilità sottoscritto con l’Ati (Associazione Progetto5/ViolaBasket) in data 5 maggio 2016 a firma del suo rappresentante signor Santo Frascati, seguente a varie mail di conferma.

E’ stato inviato almeno dieci volte a tutti, dalla mail/pec del sindaco a quelle di ogni ufficio interessato. Peraltro, lo stesso contratto é stato trasmesso in data 8 maggio alla Regione Calabria per il bando Iniziative Culturali 2016, dove è depositato. Forse, chi ha scritto tale replica non sa che scrittura privata, come è titolato l’accordo di disponibilità della struttura, è sinonimo di contratto e ha lo stesso valore a tutti gli effetti di legge.

2)      Alla data di tale sottoscrizione, l’ Ati era nel pieno dei suoi poteri di gestore del Palasport, per come comunicato dal Comune a cominciare dal dicembre 2014. Tant’é che il sottoscritto, riaprendo di fatto il palasport, ha organizzato ben 5 eventi tutti autorizzati dall’Ati, nel suo ruolo di gestore unico per aggiudicazione di specifico bando del Comune. E’ pertanto legalmente e giuridicamente evidente che lo scioglimento dell’accordo tra Comune ed Ati, avvenuto improvvisamente il 30 giugno, non può inficiare il valore giuridico di ogni atto sottoscritto precedentemente dalla stessa Ati, potendo il Comune, per elementare giurisprudenza, disporre in modo difforme rispetto a tutti gli accordi precedenti solo a decorrere da tale data. E’ superfluo, infatti, sottolineare che l’accordo per l’uso di una struttura è il punto di partenza per la valutazione tecnico-finanziaria della fattibilità di un grande evento.

3)      E’ altresì evidente che la mia società abbia regolarmente prodotto quanto previsto dal regolamento dell’Ati, sottoscritto in ben cinque contratti ed eventi regolarmente effettuati, cioè polizza di responsabilità civile fino duemilionicinquecentomila euro di massimale, ricevuta del pagamento delle giornate di manifestazione, di cui in parte già corrisposto all’Ati in maggio, ogni documento tecnico e giuridico richiesto dalle norme e dai regolamenti vigenti; tanto da ottenere anche il regolare parere positivo da parte della Commissione di Vigilanza della Prefettura e dei Vigili del Fuoco. La citata fidejussione non è stata prodotta in quanto mai richiesta dall’Ati, soggetto con cui, ripeto, era stato firmato l’accordo di uso della struttura.

4)      Nei citati tavoli di riunione con i promoter promossi dall’assessore Patrizia Nardi e dal Capo Gabinetto Giampaolo Puglia, gli stessi manifestavano grande soddisfazione per il nostro lavoro e davano garanzie di collaborazione fattiva, condividendo totalmente le nostre richieste. Purtroppo, però, le loro assicurazioni venivano puntualmente smentite dall’Ufficio Sport che, invece, proseguiva con comportamenti ostruzionistici,  peraltro manifestando ignoranza in materia, incompetenza e inadeguatezza.  Tant’é che, come facilmente documentabile, ricevevo da tale Ufficio mail di rettifica a quanto già da loro stessi richiesto, perfino per l’incapacità di leggere e applicare correttamente il testo di un regolamento. Un teatrino vergognoso che è andato avanti per settimane, come possono confermare l’assessore Nardi e i due colleghi invitati agli incontri.

5)      In merito all’ordinanza del giudice per la riconsegna del palasport nella mattina seguente all’ultimo spettacolo per consentire una partita della Viola, preciso che siamo riusciti in questa riconsegna senza produrre alcun danno, come sempre accaduto nei miei eventi, consentendo che l’importantissima partita si potesse regolarmente effettuare al Palacalafiore. Ciò grazie alla bravura e agli sforzi di tecnici e operai. Mi sorprende, però, dover constatare che in Italia un giudice possa ordinare ad un pilota di aereo di arrivare da Roma a New York in cinquanta minuti, per capirci meglio visto la gigantesca struttura montata.

6)      In merito ai disagi reali, nulla dice la nota circa l’occupazione dei parcheggi da bancarelle e stand fieristici, con gravi disservizi al pubblico, costretto a chilometri a piedi per raggiungere la propria auto o il proprio bus, o costretto a dribblare bancarelle per arrivare nell’angusto spazio lasciato davanti alla biglietteria. Nulla dice la nota in merito ai bagni non funzionanti e maleodoranti, peraltro sistemati d’urgenza nella giornata di ieri per evitare gli stessi disservizi in altro evento.

7)      Il richiamato sopralluogo di consegna della struttura si è limitato alla verifica di parquet e camerini interni, luoghi utilizzati da allestimento e personale tecnico-artistico; ma, comprensibilmente, i tecnici del comune e i miei non sono entrati nelle tubature dei bagni, né hanno contato ad uno ad uno i settemila seggiolini del palasport, controllandone la numerazione, non potendo minimamente immaginare che avessero adottato una numerazione marziana del tipo: “18, 31, 47, 123, nulla, nulla, 8”, in naturale sequenza.

8)      Il problema dei seggiolini non era sorto in altri eventi  in quanto, nei precedenti, il palco di minori dimensioni era stato montato sul lato curva e non sul lato tribuna e non venivano occupati gli spalti con i seggiolini e intere file mancanti o con la numerazione sbagliata,  come ampiamente documentato e attestato dagli stessi spettatori e da fotografie scattate anche dai Vigili del Fuoco.

9)      Infine, nella mia prima nota, ho pure dimenticato di segnalare le infiltrazioni di pioggia in vari punti del palasport, caso unico in Italia in cui si deve consigliare l’uso dell’ombrello anche in una struttura coperta.

Tale nota di replica, purtroppo, esplicita il totale disinteresse verso i problemi reali di operatori e pubblico e, perfino, verso una corretta politica culturale e di marketing a favore della città,  smarrendosi in difese d’ufficio e nei meandri della peggiore mala amministrazione di alcune funzionarie dell’Ufficio Sport che, a mio parere, andrebbero immediatamente rimosse dai loro incarichi per l’assoluta inadeguatezza constatata personalmente e facilmente dimostrabile anche da atti ricevuti.

Mi auguro, piuttosto, che il sindaco Falcomatà voglia in prima persona e con urgenza incontrare i promoter che stanno lavorando in questo palasport nell’interesse della Città e dell’intera regione.

In merito ai danni subiti, al termine della loro quantificazione, provvederò a darne opportuna comunicazione.

 

Ruggero Pegna