Rugby Reggio Calabria: lo sport come scuola di vita


E’ importante, nel momento in cui si crede fortemente in un progetto, fermarsi e riflettere su ciò che si sta facendo, cercando punti di forza e punti di debolezza e per apportare in progress miglioramenti al fine di centrare a pieno gli obiettivi prefissati.

La Rugby Reggio Calabria sta attraversando un momento molto entusiasmante e nello stesso tempo delicato, per queste ragioni ha bisogno del supporto di tutti. Al momento per rimpiazzare l’assenza di Shaun Huygen, carismatico coach della squadra ,rientrato in Sudafrica per assistere il padre che è venuto a mancare il 4 novembre, al quale tutta la società si stringe in un forte abbraccio, ha affidato la guida del gruppo all’altrettanto capace Gianni Russo.

La strada intrapresa, già pianificata dal Presidente Mannino e dai suoi collaboratori lo scorso anno, vede impegnati in prima persona lo stesso Gianni Russo, supportato da Dario Quattrone e Giuseppe Valenti, per dare, tra l’altro, impulso al settore giovanile nel contesto scolastico, fondamentale per fare avvicinare il maggior numero di ragazzi al rugby e soprattutto con l’intento di far conoscere agli studenti di ogni ordine e grado, questo prestigioso e ancora poco conosciuto sport basato sui nobili principi della lealtà, del sostegno, dell’agonismo pulito che quindi nulla ha a che spartire con la minaccia di un professore di espulsione dalla scuola, rivolta ad un ragazzino che aveva intenzione di avvicinarsi a questa attività sportiva.

Lo sforzo che ha proposto la Società, ha bisogno del sostegno collettivo, in particolar modo dell’ausilio dei mezzi di comunicazione, a partire dalla carta stampata, dai giornali on-line e non ultimo dai social network, al fine di caricare l’ambiente attraverso questi determinanti media che rappresentano una rilevante cassa di risonanza per l’opinione pubblica e per i tanti giovani che si potrebbero accostare con interesse al rugby.

La sinergia tra opinione pubblica e rugby in una città come Reggio Calabria è decisiva anche per favorire l’emancipazione sociale e culturale dei tanti giovani che attraverso l’attività sportiva possono forgiare il carattere e indirizzare la propria vita verso un confronto basato sul reciproco rispetto e sulla lealtà caratteristiche fondamentale che sono insite nel DNA del rugby.

C’è da aggiungere infine che per questo campionato la società giallonera ha definito, al momento, la rosa dei giocatori e pertanto non integrerà l’organico con elementi di altre squadre ed anche se eventualmente, vedessimo Martin Castrogiovanni in tribuna, non per forza la Rugby Reggio Calabria lo ingaggerebbe.