Migranti, il Sole 24 Ore ‘incorona’ Roccella e Riace modelli di accoglienza

Riace riapre, a piccoli passi, le sue porte. Roccella, sempre più al centro dei flussi migratori, fà da scuola per l'accoglienza. Lo speciale de Il Sole 24 Ore


“Gli sbarchi di migranti proseguono anche dopo la tragedia di Cutro. E la Calabria, con numerosi piccoli centri che si sono organizzati per soccorrere, accogliere e integrare, in molti casi è l’approdo più frequentato”.

Lo ha scritto, in un approfondimento, in edicola oggi, Il Sole 24 Ore. Lo speciale, dedicato alle Regioni del Sud, documenta come i Comuni in provincia di Reggio, Roccella e Riace, siano divenuti, nel tempo, veri e propri “modelli di accoglienza”.

Su quella rotta, i migranti arrivano da Siria, Afghanistan, Iran, Pakistan. E ne arrivano a migliaia, fra cui, anche, tanti bambini. La previsione, visto l’andamento, è che nel 2023 saranno molti più del 2022.

Roccella Jonica diventa comune modello per la prima accoglienza

Roccella, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, è uno dei primi approdi della rotta turca, quella lungo la quale navigava il caicco naufragato tragicamente a Cutro. Il Comune è, ormai, da tempo impegnato nel soccorso a terra dei migranti.

“Mai come in questi primi mesi dell’anno, in cui si sono registrati sbarchi a ripetizione, anche due in uno stesso giorno. E si continua a stare in allerta, perché chi si occupa di salvataggio in mare sa che gli sbarchi non si fermano. Il sindaco Vittorio Zito si è attrezzato al meglio, organizzando un’efficiente macchina dei soccorsi. Nello scalo marittimo è stata posizionata una tensostruttura gestita dalla Croce Rossa, più alcuni moduli per le procedure di prima assistenza ed identificazione. Anche per le attività di operatori e volontari. Così Roccella, come numerosi altri piccoli comuni calabresi che si son dati da fare in autonomia, è diventata un modello di prima accoglienza”.

I migranti dovrebbero sostare all’interno del Porto delle Grazie di Roccella per 82 ore, “ma spesso restano anche 10 giorni, in attesa di una sistemazione in un centro di accoglienza – spiega Zito. Il che vuol dire che la struttura non si svuota e in caso di una nuova emergenza tutto il sistema va in sofferenza.

Quello del soccorso a terra è l’anello più debole di tutta la gestione dei flussi, perché non è normato. È necessario velocizzare tutte le procedure”.

Riace riapre le sue porte

Sempre Il Sole 24 Ore, riporta la bella storia di Riace. Il piccolo Comune nel reggino, noto come “Paese dell’accoglienza”, era stato travolto dalla vicenda giudiziaria riguardante l’ex sindaco Mimmo Lucano.

Oggi, invece, il Villaggio globale, che in tema di integrazione, per anni, ha fatto scuola in Europa, riapre le case destinate ai migranti, così come anche l’ambulatorio medico, l’asilo, la mensa sociale ed alcune botteghe con l’arrivo di diverse famiglie afghane, una 40ina di profughi in tutto, regolarmente arrivati in Italia grazie ai nuovi corridoi umanitari verso Kabul.

Riace, dunque, riparte a piccoli passi, ma il messaggio di umanità e solidarietà resta sempre inequivocabile: i migranti sono un’opportunità e non un problema.