Roccella Jazz Festival: il programma della rassegna

Roccella Jazz Festival

Con lo straordinario concerto di Roscoe Mitchell, Rumori Mediterranei, il festival internazionale del jazz di Roccella Jonica è entrato nel vivo, scrivendo grazie all’incontenibile estro di questo leggendario sassofonista, una delle pagine più belle della sua pur già significativa storia.

Schegge ritmiche, respirazione circolare, un’inusitata capacità di restare lontano dalle secche del già sentito, Mitchell è ancora oggi un solista gigantesco, in pieno possesso di un’estetica tanto preziosa per quanto originale. Un titano che ha onorato al meglio il suo ritorno in Calabria, dopo l’ultima performance nell’edizione dell’anno 2000. Nella giornata di mercoledì in auditorium (ore 18), la prima assoluta con il concerto- reading Effetto Zy, per la regia di Wilma Labate e la musica a cura di Angelo Olivieri, con la presenza di Susanna Stivali (piano) e Sara Alzetta (voce recitante).

Presso il teatro al castello, i portentosi Heliocentrics guidati dal mitico Orlando Julius, uno dei precursori dell’Afro-beat e primo scopritore addirittura di Fela Kuti. A seguire il poderoso mix fra gnawa e jazz dei Gabacho Maroconnection, applauditi raramente in Italia, nonostante la loro solida fama europea. Oggi invece, (ore 18), nel programma stilato dai direttori artistici Paola Pinchera e Vincenzo Staiano, l’impegno sociale dei Tetes de Bois con “L’amore, la rivolta e l’utopia”, Versi in musica, improbabili orizzonti necessari alla vita, surreale movimento di sensi, cosmiche folgorazioni, vento solare e canti alla luna. Le donne, la follia, la lotta, la disperazione, il volo. Tutto questo nella serata speciale del gruppo formato da Andrea Satta (voce), Carlo Amato (basso e chitarra), Angelo Pelini (pianoforte) e Luca De Carlo (tromba) con Paolo Hendel voce narrante e Sergio Staino ai colori. Interventi utopistici di Massimo Bray.

Da Campana a Porta a Verlaine, Baudelaire, Rimbaud, Scotellaro, Sanguineti, Pasolini e al calabrese di Stilo, il principe dell’utopia, Tommaso Campanella. Passi dalla “Città del Sole”, ripresi da Paolo Hendel e illuminati dai disegni di Staino. Alla sera il progetto folklorica (altra prima assoluta), del contrabbassista Francesco Marcocci con la presenzadi Leo Genovese (piano), Godwin Louis (alto sax)e Willy Rodriguez (batteria) e l’illustrissima aggiunta di Gavino Murgia (fiati). Infine Rumori Mediterranei incontra il grande carisma di Dobet Gnahorè, cantante, danzatrice e percussionista della Costa d’Avorio.

A tutti gli effetti la nuova grande voce del grande continente nero, capace di interpretare le proprie composizioni in una pletora di dialetti: artista magnetica con una superba presenza scenica, costruita in anni di lavoro teatrale e coreografico: nell’esibizione di domani sera troveremo oltre a lei, un trio molto ben amalgamato.

Biglietti ancora disponibili presso i luoghi dei concerti con possibilità di sottoscrivere abbonamenti sino alla serata finale del 22.

Roccella_Jazz_Festival_2015