Roccella Jazz Festival a rischio, la proposta del Comune
"Crediamo che il Festival deve essere inteso come patrimonio non solo della nostra comunità ma dell’intero Paese", comunica l'amministrazione
15 Ottobre 2019 - 12:09 | Comunicato stampa
Il Consiglio Comunale di Roccella approva all’unanimità la proposta di una legge a sostegno del Festival Internazionale del Jazz Rumori Mediterranei.
L’Assise municipale di Roccella Jonica, presieduta da Antonio Francesco Ursino, nel corso dell’ultima seduta ha deliberato all’unanimità un ordine del giorno che impegna il Sindaco affinché richieda al Parlamento l’approvazione di una disposizione di legge che inserisca il Festival Internazionale del Jazz Rumori Mediterranei tra i Festival musicali ed operistici italiani di assoluto prestigio internazionale, sostenuti finanziariamente dalla Legge 20 dicembre 2012 n. 238.
Si tratta di una norma che, nell’ambito delle finalità di salvaguardia e di promozione del patrimonio culturale, storico, artistico e musicale della Repubblica, attualmente sostiene e valorizza sette Festival musicali ed operistici italiani assegnando alle rispettive organizzazioni un contributo fisso annuo di un milione di euro ciascuno.
E’ il caso di evidenziare che nessuno dei Festival sostenuti dalla legge in questione si svolge nel Mezzogiorno d’Italia.
Il Festival Jazz Rumori Mediterranei, che da 39 anni ininterrottamente si svolge nella cittadina jonica con grande successo di pubblico e critica, ha pieno titolo, proprio in virtù del ricco bagaglio di attività concertistiche e formative maturato a partire dal 1981 e della sua “impronta creativa” nel proporre progetti musicali inediti, per essere inserito tra i Festival musicali di assoluto prestigio internazionale che possono godere del suddetto contributo statale.
Ciò anche in considerazione del fatto che tale intervento legislativo consentirebbe finalmente di mettere al sicuro una manifestazione che con grandissimi sacrifici oggi è organizzata con la sola forza del Comune e con il sostegno, peraltro triennale ed in scadenza, della Regione Calabria.
In vista dell’anniversario dei 40 anni della rassegna, che ricorrerà nel 2020, e per scongiurare la sua possibile chiusura e rilanciarla in forma ancora più innovativa, l’Amministrazione Comunale ha portato all’attenzione dei Parlamentari calabresi e dei Presidenti delle Commissioni Bilancio della Camera e del Senato il documento approvato in Consiglio in cui si chiede, in sede di approvazione della prossima Finanziaria, di modificare l’articolo 2, comma 1 bis della Legge 238/2012 e disporre lo stanziamento di un contributo annuo di € 500.000,00 a favore del Comune di Roccella Ionica per l’organizzazione del Festival Internazionale del Jazz Rumori Mediterranei.
“L’importo – si legge nel documento – appare assolutamente proporzionato se pensiamo alla tradizione di questa manifestazione e al suo spessore internazionale. Il contributo, inoltre, darebbe la possibilità alla manifestazione di riprendere la sua tradizionale presenza in altri comuni della regione che, a seguito delle ristrettezze economiche degli ultimi anni, si è dovuta abbandonare”.
Nel documento, allegato alla risoluzione adottata all’unanimità dai rappresentanti consiliari delle coalizioni politiche “Roccella prima di tutto” (maggioranza) e “Roccella futura” (opposizione), si auspica che “anche il Parlamento dimostri adeguata sensibilità verso una manifestazione esempio di come attraverso la cultura possa generarsi in concreto crescita economica, sviluppo territoriale, valorizzazione del patrimonio culturale e attrazione turistica.
E che, soprattutto, attraverso l’apertura al mondo e il dialogo, si dia una lettura diversa di un territorio nel quale la povertà economica e la presenza pervasiva della criminalità organizzata sembrerebbero non poter dare alcuno spazio alla cultura come motore reale di progresso sociale.”
“Quello che è successo a Roccella grazie al Festival in questi 40 anni, al contrario, dimostra nei fatti la potenza del progresso culturale come strumento di lotta alla subcultura mafiosa. E anche per questo, crediamo – si legge a conclusione del documento – che il Festival deve essere inteso come patrimonio non solo della nostra comunità ma dell’intero Paese”.