Ritardi nei lavori al Tito Minniti, Sacal: ‘Risoluzione del rapporto contrattuale per grave inadempimento’

"La fase di esecuzione non è mai stata avviata perché il progetto esecutivo redatto dall’appaltatore non è meritevole di approvazione" la nota

Aeroporto Reggio Calabria

Sembrava che l’aeroporto di Reggio Calabria “TitoMinniti” fosse finalmente destinato a ‘decollare’ grazie alle nuove rotte Ryanair ed ai lavori di adeguamento, riqualifica ed ampliamento avviati in questi mesi da Sacal.

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Ma come si apprende da Gazzetta del Sud, i ritardi della ditta appaltatrice hanno indotto la stessa Sacal ad intervenire per accelerare il processo di rilancio dell’aeroporto reggino. Come si legge nella nota inviata da Sacal:

“Va precisato che l’unico obbiettivo dell’amministratore unico di Sacal, Marco Franchini è realizzare l’opera nel più breve tempo possibile per dotare la città di Reggio Calabria e l’intera regione di un’infrastruttura aeroportuale adeguata a standard di qualità europei, anche alla luce delle previsioni di traffico attese. Il contratto aggiudicato al raggruppamento temporaneo formato da Infratech e Integra aveva ad oggetto la redazione del progetto esecutivo e, solo dopo la sua approvazione, l’esecuzione dei relativi lavori. La fase di esecuzione dei lavori non è mai stata avviata perché il progetto esecutivo redatto dall’appaltatore non è meritevole di approvazione”.

Prosegue la nota di Sacal:

“Dopo oltre un anno di estenuanti confronti volti a migliorare un progetto esecutivo del tutto inadeguato, la soluzione progettuale elaborata nell’ambito dei doveri dell’appaltatore, trattandosi di appalto integrato, non ha rispettato le norme tecniche su costruzioni e impianti e soprattutto non ha assicurato la fruibilità in sicurezza del terminal, non consentendo l’esercizio del traffico passeggeri nel corso dei lavori di adeguamento del terminal”.

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Si spiega nella nota:

Nonostante i ripetuti confronti e le azioni collaborative poste in essere da Sacal nel rispetto del contraddittorio procedimentale, la condotta tenuta dall’appaltatore è stata caratterizzata da gravissimi ritardi che hanno già causato pregiudizi rilevanti alla gestione delle attività aeroportuali, oltre che all’attuazione di investimenti destinati allo sviluppo del territorio. Le norme di riferimento e le previsioni contrattuali poste a base della procedura ad evidenza pubblica – continua Sacal – impongono oggi al gestore aeroportuale, all’esito del procedimento di contestazione, di adottare senza indugio l’atto di risoluzione del rapporto contrattuale per grave inadempimento, con conseguente segnalazione all’Anac e all’Enac per i provvedimenti conseguenti».