Rapporti con la ‘Ndrangheta, il GOM: ‘Dichiarazioni gravissime. Fra i pochi ospedali ad avere un protocollo legalità’

La Direzione Aziendale ha risposto alle accuse della Uil anche sul tasso di mortalità dei pazienti Covid ed i contagi fra il personale sanitario

Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria

In riferimento ai contenuti della conferenza stampa tenuta giovedì dall’Organizzazione Sindacale UIL, la Direzione Aziendale del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria intende rispondere alle osservazioni sollevate, con la sola finalità di rendere onore al vero e contrastare l’attività di strumentale disinformazione riguardante la realtà ospedaliera.

Il GOM risponde alla UIL

Il tasso di mortalità dei pazienti Covid

In occasione della conferenza stampa, il Segretario della UIL ha dichiarato che il tasso di decessi al G.O.M. degli ultimi tre mesi sarebbe del 30%, mentre, sempre secondo le stime della UIL, il dato nazionale sarebbe il 7,9%. Ebbene, i dati nazionali di riferimento sul rapporto “decessi su ricoveri per COVID” ottenuti da fonti ufficiali che si rifanno all’Istituto Superiore di Sanità (Ministero della Salute) rappresentano una realtà diversa. Il periodo preso in considerazione è stato il trimestre compreso tra il 1 ottobre 2021 ed il 1 gennaio 2022 (non ci si è potuti spingere fino al 30 gennaio 2022 in quanto i dati o non sono ancora presenti nel sistema oppure non sono stati ancora consolidati, cioè validati). Nel periodo preso in esame (01/10/2021-01/01/2022), sono stati ricoverati per COVID al G.O.M. un totale di 357 pazienti. Di questi, ben il 60% avevano oltre 60 anni di età (in media 62 anni). Su 357 ricoverati per COVID nel trimestre, risultano deceduti 67 pazienti, cioè il 18,8% dei ricoverati. Questa mortalità non solo è in linea con quanto osservato al G.O.M. nel periodo precedente l’ottobre 2021, ma anche con il dato nazionale che riporta una media di “decessi su ricoveri per COVID” del 13,4% in generale, e di circa il 25% nei ricoverati con età superiore a 60 anni.

Il tutto senza tenere conto che il dato di decessi in Calabria, in particolare nella provincia di Reggio Calabria, dovrebbe essere ponderato anche in relazione al minore tasso di vaccinazione rispetto al dato nazionale.

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Aumento dei contagi tra il personale sanitario e sovrannumero dei pazienti

L’aumento di contagi tra il personale sanitario, diversamente da quanto sostenuto nella conferenza stampa in questione, è in linea con la tendenza nazionale. La media giornaliera dei nuovi contagi tra gli operatori sanitari a gennaio 2022 ha raggiunto quota 1.892 casi, contro i 408 di dicembre 2021 e i 515 di gennaio 2021 (dati GIMBE).

Riguardo al sovrannumero dei pazienti COVID-19, conseguenza dell’aumento dei contagi tra la popolazione e dei trend di vaccinazione, si precisa che l’ospedale di Reggio Calabria ha trattato, da solo, il 100% dei pazienti COVID-19 residenti nella provincia reggina e, anzi, ha curato pazienti provenienti da altre province nei periodi di difficoltà degli altri ospedali della regione. Quand’anche, come suggerito dalla UIL, il Centro COVID fosse stato istituito al presidio “Morelli”, i posti letto attivabili sarebbero stati i medesimi e le difficoltà identiche, perché questi dipendono dalle risorse umane a disposizione nonché dalle disposizioni regionali. Peraltro, le scelte organizzative di risposta alla pandemia del G.O.M. sono state oggetto di una pubblicazione giudicata dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) presso il Ministero della Salute tra le Buone Pratiche sulla Sicurezza nella Sanità.

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Lunghe attese per Chirurgia Toracica

Secondo la UIL, il reparto di Chirurgia Toracica avrebbe una lista d’attesa di mesi. Tuttavia, sono soltanto 23 pazienti in lista d’attesa per la U.O.C. Chirurgia Toracica, dato verificato ufficialmente dal Direttore del reparto.

Diversamente da quanto affermato in conferenza stampa riguardo la flessione dell’attività chirurgica dell’ospedale, occorre sottolineare come nel 2020, al G.O.M. di Reggio Calabria, gli interventi in sala operatoria sono stati 4.519. Nell’anno 2021, invece, il dato si attesta a 5.429 registrando un incremento di circa il 20,14%, ovvero di quasi mille interventi in più. In netta controtendenza rispetto al dato nazionale dove vengono riferiti da una mancata esecuzione di migliaia di interventi chirurgici e decine di migliaia di ricoveri in meno per altre patologie, tanto che il Ministero della Salute insieme alle Società scientifiche stanno valutando un programma di recupero degli interventi non eseguiti.

  • Gli interventi per tumore al seno sono aumentati di circa il 40%, e la lista d’attesa per questa patologie è azzerata.
  • Gli interventi per chirurgia digestiva oncologica non hanno tempi d’attesa.
  • La Chirurgia vascolare, ha registrato nel 2021 544 interventi chirurgici, rispetto ai 495 del 2020, ed ai 541 del 2019, quindi in aumento, anche nonostante l’emergenza pandemica poiché ha prodotto più interventi rispetto al dato precedente l’emergenza sanitaria.
  • È purtroppo vero che si sono dovuti accorpare reparti e trasferire personale a causa della carenza dell’organico, e per la comparsa di personale positivo a COVID, come è accaduto in tutta Italia, ma non sono mai stati bloccati i ricoveri.
  • I ricoveri di neurologia sono operativi per le urgenze, mentre è chiusa temporaneamente la degenza per consentire il controllo del focolaio intraospedaliero, ma simili evenienze si sono verificati anche per altri reparti, nondimeno, pur subendo degli ovvi rallentamenti, l’attività non mai stata sospesa. D’altronde, eventi simili sono riferiti in tutti gli ospedali d’Italia.

Vi è la consapevolezza del fatto che il personale è stressato ed è sottoposto ad un duro lavoro e ad un grande sforzo, questa condizione è stata sempre evidenziata in tutte le sedi possibili. A loro va il sincero ringraziamento della Direzione Aziendale del G.O.M..

Si è inoltre letto dichiarazioni di inaudita gravità riguardanti presunti e non meglio precisati legami tra il G.O.M. e la criminalità organizzata. A questo proposito, si chiarisce che il G.O.M. già nell’ottobre 2017 ha attivato un Protocollo di Legalità con la Prefettura di Reggio Calabria per contrastare le infiltrazioni mafiose ed eventuali fenomeni corruttivi negli appalti, che risulta essere tra i pochi Protocolli di questo genere siglati in Italia con Aziende del Sistema Sanitario Nazionale. Pertanto, si ritiene gravissimo che l’ospedale sia accostato alla ‘ndrangheta o a qualsiasi forma di criminalità organizzata, in qualunque sede si produca questo accostamento.

Con tutta evidenza, si sarebbe fatto volentieri a meno di questa smentita in quanto impegnati in ben altre attività quali il serio contrasto dell’emergenza da COVID-19, che, com’è noto, registra un momento di recrudescenza.

Tuttavia, informazioni del tutto infondate, evidentemente non tendendo al benessere della collettività, ma alla sola propaganda, e contribuendo a creare inutili quanto dannosissimi allarmismi, vanno per forza di cose respinte al mittente.