Ripepi: ‘Aeroporto in crescita, ma Falcomatà non garantisce i servizi essenziali’

Il consigliere di opposizione critica il sindaco: "La città non è pronta per diventare una metropoli turistica"

Massimo Ripepi Consigliere (1)

“Una pista per aquiloni”. Così il Segretario Regionale di Alternativa Popolare Calabria, Massimo Ripepi, ha descritto l’Aeroporto dello Stretto sotto la gestione del Partito Democratico di Giuseppe Falcomatà, accusando l’amministrazione di aver ridotto l’aeroporto di Reggio Calabria a un’infrastruttura trascurata e abbandonata, nonostante la sua importanza strategica per lo sviluppo turistico ed economico della città.

L’infrastruttura vitale ridotta al minimo

Secondo Ripepi, per anni la città ha assistito a una lenta e inesorabile demolizione del proprio scalo aeroportuale, che è diventato un luogo desolato con traffico aereo ridotto al minimo. Le strutture di servizio, come le aree destinate alle società di noleggio auto, sono state lasciate in uno stato di degrado, trasformandosi in veri e propri depositi di scarti. Inoltre, la gestione della Sacal, l’ente che si occupa degli aeroporti calabresi, sembrava orientata a fare dell’aeroporto di Reggio Calabria una semplice appendice dell’hub strategico di Lamezia Terme.

L’intervento della politica del fare: il rilancio sotto il governo regionale di Centrodestra

Con l’arrivo di Ryanair e l’iniziativa politica del Centrodestra, guidato dal Governatore Roberto Occhiuto e dal deputato Francesco Cannizzaro, l’Aeroporto dello Stretto ha finalmente visto un rilancio significativo. L’incremento del traffico aereo ha portato a un boom turistico senza precedenti, facendo dell’aeroporto di Reggio Calabria uno degli aeroporti europei con la maggiore crescita.

Il disinteresse del Sindaco Falcomatà: un ritardo nel riconoscere la centralità del turismo

Ripepi ha ricordato come, circa sette anni fa, quando sollevò in Consiglio Comunale il problema del declino dell’aeroporto, ricevette una risposta dal sindaco Falcomatà che minimizzava la questione, dicendo che il problema non rientrava nelle competenze del Comune. “Se il turismo è davvero una priorità per Reggio Calabria, è innegabile che i servizi turistici siano responsabilità dell’Amministrazione Comunale”, ha ribadito Ripepi.

La città si trova impreparata ad accogliere i turisti

Oggi, secondo Ripepi, la città è completamente impreparata ad accogliere il crescente flusso di turisti. Un sopralluogo sulla via Marina ha svelato una realtà desolante: l’infopoint a sud della gelateria Cesare è chiuso, i bagni pubblici annessi sono inaccessibili e un altro infopoint nei pressi della stazione Lido è anch’esso chiuso. Inoltre, il tapis roulant di via Giudecca, che dovrebbe facilitare il collegamento tra via Marina e via Possidonea, è fuori uso. Una situazione inaccettabile per una città che punta a diventare una vera destinazione turistica.

Il danno d’immagine: una città che non sa accogliere

Ripepi ha sottolineato come la carenza di servizi essenziali stia danneggiando l’immagine di Reggio Calabria. “Ciò che resta impresso nella mente dei turisti non è solo la bellezza della città, ma anche la carenza di servizi basilari. La gestione inadeguata delle necessità turistiche rischia di vanificare ogni sforzo per elevare la città al rango di metropoli turistica”, ha dichiarato.

La scia di danni lasciata dall’amministrazione Falcomatà

Ripepi ha proseguito denunciando la “scia di danni” lasciata dall’amministrazione Falcomatà, che continua a cercare di riscrivere la propria narrazione attraverso una comunicazione abile ma ingannevole.

“I giornalisti e i membri dello staff del Sindaco, invece di lavorare per il bene della città, si adoperano per coprire le macerie lasciate da un governo fallimentare”, ha aggiunto.

Reggio Calabria merita di più: l’appello di Ripepi per un futuro migliore

Concludendo, Massimo Ripepi ha lanciato un appello per il futuro di Reggio Calabria:

“La città merita di più. Merita una politica che costruisca e che guardi al futuro, restituendo alla città il ruolo che le spetta. Noi continueremo a vigilare e denunciare ogni tentativo di occultare la verità ai cittadini”.

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