Rinviato il processo per l’omicidio del vigile del fuoco Antonino Candido
La corte d'Assise di Alessandria ha disposto una sospensione
13 Settembre 2020 - 12:22 | Redazione
Ancora un rinvio per il processo sulla morte di Antonino Candido, Matteo Castaldo e Marco Triches, i tre vigili del fuoco morti in seguito all’esplosione di una palazzina a Quargnento in provincia di Alessandria nel novembre dello scorso anno.
Alla base della decisione dei giudici della corte d’Assise la richiesta presentata dagli avvocati dei due imputati – Giovanni Vincenti e Antonella Patruco, accusati di omicidio plurimo – che hanno chiesto una sospensione in attesa della decisione della Consulta: i giudici di Cassazione devono infatti sciogliere il nodo sulla presunta incostituzionalità della nuova norma che prevede l’impossibilità per gli imputati che rischiano la condanna all’ergastolo, di accedere ai benefici del rito abbreviato, che garantisce lo sconto automatico di un terzo della pena. Una situazione di stallo che durerà almeno fino alla settimana prossima, quando i giudici del Palazzaccio interverranno a chiarire se le modifiche (restrittive) alle norme introdotte ad aprile, siano compatibili con la carta costituzionale.
Il processo era stato diviso in due tronconi: il primo celebrato in abbreviato e concluso con le condanne a 4 anni per i reati di truffa all’assicurazione, crollo e lesioni e il secondo, con la ben più grave ipotesi di omicidio volontario plurimo, era stato istruito davanti ai giudici della Corte d’Assise di Alessandria. La richiesta di rinvio era stata accolta anche dai pubblici ministeri e dagli avvocati delle parti civili.
Il 5 novembre del 2019, i vigili del fuoco – tra cui il reggino Antonino Candido – erano intervenuti nella periferia del piccolo centro dell’alessandrino in seguito ad un’esplosione che aveva provocato l’incendio di una palazzina. Arrivati sul posto assieme ai carabinieri, le squadre dei vigili avevano iniziato le procedure per lo spegnimento dell’incendio quando altri ordigni artigianali fabbricati dai due imputati con bombole del gas e comuni timer erano esplosi uccidendo quasi immediatamente i tre coraggiosi vigili del fuoco e ferendo gravemente altri due colleghi e un militare che erano impegnati nelle operazioni di primo intervento.
Una strage orrenda e inutile, una messinscena che i due imputati (Vincenti ha confessato tutto dopo che gli investigatori avevano trovato una serie di prove granitiche) avevano messo in piedi nel tentativo di intascare i soldi dell’assicurazione e per il cui esito giudiziario bisognerà aspettare il prossimo 16 ottobre.